Denise, 17 anni di ricerche, false piste e indagini. Ora la svolta? - QdS

Denise, 17 anni di ricerche, false piste e indagini. Ora la svolta?

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Denise, 17 anni di ricerche, false piste e indagini. Ora la svolta?

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martedì 06 Aprile 2021

A settembre saranno 17 anni che la scomparsa di Denise Pipitone rimane irrisolta e in questi anni sono emerse varie piste fino ad ora rilevatesi tutte infondate. Ecco le principali tappe della vicenda

A settembre saranno 17 anni che la
scomparsa di Denise Pipitone rimane irrisolta e in questi anni sono emerse
varie piste fino ad ora rilevatesi tutte infondate.

Ecco la cronologia delle principali tappe della vicenda:

1 settembre 2004: alle 11.40 Denise, quasi 4 anni, scompare davanti a casa della nonna materna Francesca Randazzo, a Mazara del Vallo, mentre stava giocando con i cuginetti. Il padre, Toni Pipitone, 40 anni, fa il muratore; la madre, Piera Maggio, 35 anni, è casalinga. La coppia ha un altro figlio di 11 anni, Kevin.

25 ottobre 2004: Gli inquirenti hanno tracciato
diverse piste investigative, tutte puntualmente scartate: da quella dei nomadi,
al traffico di organi umani, da quella della pedofilia, fino ai seguaci delle
”messe nere”. L’unica ipotesi rimasta ancora in piedi sarebbe quella legata a
un movente ”privato”.

5 maggio 2005: Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, è indagata per concorso in sequestro di persona. Il movente ‘gelosia e astio’. Denise sarebbe figlia naturale di Pietro Pulizzi, nata da una relazione extraconiugale della madre Piera Maggio.

10 dicembre 2007: un pentito Giuseppe D’Assoro, di 46 anni, confessa di aver tenuto il corpo della piccola in un congelatore e di averlo buttato in mare. L’uomo in carcere per omicidio sostiene di aver aiutato l’ex moglie a disfarsi del corpo della piccola. La donna che accusa è la zia della bambina Rosalba Pulizzi. Anche questa è una pista che poi risulterà falsa.

11 settembre 2008: una bambina viene fermata sull’isola di Kos in Grecia con una rom di origine albanese. La piccola parla molto bene l’italiano. Vengono fatte indagini sul Dna, ma non è quello della piccola Denise.

15 maggio 2009: La Procura di Marsala indaga per concorso in sequestro di persona la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi.

18 gennaio 2010: il Gup rinvia a giudizio Jessica Pulizzi, per sequestro di persona. L’accusa si basa su una intercettazione ambientale. Negli uffici della polizia, dove attende di essere sentita, la giovane confida alla madre: ”Io a casa c’a purtai” (a casa gliela portai).

27 giugno 2013: Jessica, a 26 anni, viene assolta dal Tribunale di Marsala (la richiesta dei pm era di 15 anni).

6 dicembre 2014: la Procura di Marsala apre un’inchiesta per omicidio contro ignoti. La svolta arriva all’indomani della deposizione in aula di uno dei periti incaricati di trascrivere il contenuto delle intercettazioni ambientali. L’11 ottobre 2004, parlando con la sorella minore Alice in casa della madre Anna Corona, Jessica bisbiglierebbe: “Eramu n’casa a mamma l’ha uccisa a Denise” (Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise), intimando ad Alice di mantenere segreta la notizia.

2 ottobre 2015 : Assolta anche dalla Corte d’Appello di Palermo la sorellastra Jessica Pulizzi.

5 settembre 2017: per la Cassazione solo qualche
indizio ma nessuna prova del coinvolgimento nel sequestro a carico della
sorellastra Jessica Pulizzi.

11 ottobre 2017: La Procura di Marsala riapre il caso e dispone che tutte le impronte rilevate in vari luoghi e su diverse auto siano sottoposte a un esame per la ricerca del Dna.

31 marzo 2021: la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ mostra l’appello di una ragazza, Olesya Rostova, fatto alla televisione russa per cercare la madre. Racconta di essere stata rapita quando era piccola, di avere avuto 5 anni quando è stata ritrovata, tolta a una nomade e collocata in un orfanotrofio. La giovane vive a Mosca ed ha la stessa età di Denise e somiglia molto alla mamma Pietra Maggio. Ora si attende il test del Dna.

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