Le infestazioni continuano
In deroga alle norme tecniche di difesa fitosanitaria del disciplinare di produzione integrata, fino al 29 dicembre prossimo potrà essere usata la sostanza Zoxamide per il contenimento della peronospora su rucola, spinacio e bietola in pieno campo, nel rispetto scrupoloso delle prescrizioni di etichetta del formulato commerciale. La decisione è stata presa in seguito alla richiesta pervenuta da Unaproa, l’Unione nazionale tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli agrumari e frutta a guscio, presentata appositamente per l’utilizzo della sostanza Zoxamide.
L’istanza nasce dal decreto del ministero della Salute del 29 luglio sempre dell’anno in corso, con il quale il formulato fungicida Zoxium 240 Sc, a base appunto di Zoxamide, ha ottenuto l’autorizzazione in uso di emergenza fitosanitaria per il contenimento della peronospora su lattughino, valerianella, rucola, spinacio e bietola. Il servizio fitosanitario ha anche tenuto conto della scarsità di molecole disponibili con azione di copertura specifica per il contenimento della peronospora su queste colture, per cui è stato necessario adottare una strategia anti-resistenza, basata sull’alternanza di sostanze attive dotate di meccanismi d’azione diversi.
Contrasto con più efficacia della malattia
Si potrà così contrastare con più efficacia la peronospora, che è la malattia chiave della rucola. Ancora oggi può presentarsi talvolta nel periodo autunno/inverno soprattutto sul primo taglio e più spesso in coltivazione biologica. Mentre per le lattughe esistono molte varietà con “alta resistenza” alla peronospora, ancora oggi non esiste per la rucola una varietà dichiarata resistente a questa temibile fitopatia. Ci sono in commercio alcune varietà con una certa tolleranza, ma spesso sono a crescita lenta, e quindi portano meno produzione, e non poche volte, comunque, sviluppano la peronospora.
Sulle foglie il fungo si manifesta inizialmente con delle macchie decolorate, che poi imbruniscono; compare una muffa biancastra di aspetto granuloso, quasi polverulento, le foglie necrotizzano e disseccano. Anche per lo spinacio si tratta di una infezione particolarmente distruttiva, il cui sviluppo è strettamente condizionato dall’andamento meteorologico autunnale. In particolare è favorita da ripetute precipitazioni accompagnate da nebbie persistenti e da temperature relativamente miti, tra 8 e 18 gradi centigradi.
Quando colpisce la malattia
La malattia può colpire le piante in ogni stadio di sviluppo: su quelle giovani infetta i cotiledoni e ne provoca la morte, sulle foglie di quelle adulte determina estese aree clorotiche a contorno irregolare, variamente distribuite e tendenti a confluire fino ad interessare l’intera lamina fogliare. Sulla pagina inferiore si forma un compatto feltro grigio-porpora, costituito dalle fruttificazioni del patogeno. Anche le bietole soffrono parecchio in presenza del fungo. Piante di qualsiasi età possono essere soggette ad attacchi da parte del patogeno ed in ogni loro parte. Nelle giovani piantine, le foglie assumono una forma ondulata, manifestano bollosità, sono carnose, con colorazione giallastra o rossastra, e con la pagina inferiore ricoperta da un feltro di muffa grigio-violaceo; poi, con il passare del tempo, i tessuti marciscono, disseccano, portando spesso a morte la pianta.
Cosa succede nelle piante adulte
Nelle piante adulte, l’infezione riguarda le foglie del cuore, le quali rimangono atrofiche, mentre le foglie esterne manifestano solo macchie contenute, ad effetto meno distruttivo. In pratica, la malattia provoca un diradamento delle coltivazioni ed un minore sviluppo delle piante che riescono a sopravvivere. Oltre alle foglie la peronospora interessa lo scapo fiorale, corpo della radice ed il colletto.
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