La morte del pizzaiolo 28enne, avvenuta lo scorso gennaio, ha sconvolto l'intera comunità. Ci sono ancora molti dubbi sul decesso e la famiglia - sostenuta da Manisco World - cerca la verità.
“Mio fratello non aveva motivi per togliersi la vita”: a dirlo è Stefania, la sorella di Eduardo Granato, pizzaiolo di 28 anni trovato morto in provincia di Napoli a gennaio 2023. Per gli investigatori si tratterebbe di un suicidio, ma per la famiglia del giovane dietro la tragedia potrebbe esserci qualcosa di più.
E lo sostiene anche la Manisco World, associazione che – seppur principalmente impegnata in casi di persone scomparse – assiste, attraverso la presidente Virginia Melissa Adamo e gli avvocati Luigi Ferrandino e Giorgia Bagnasco, la famiglia del giovane protagonista di un caso tanto doloroso quanto misterioso.
“Stiamo spingendo affinché il caso non venga archiviato come suicidio. Per noi potrebbe trattarsi di omicidio”, spiega l’avvocato Giorgia Bagnasco al QdS.
La morte di Eduardo Granato e i dubbi sul suicidio
Il legale della Manisco World Giorgia Bagnasco spiega lo stato attuale delle indagini sul decesso del 28enne: “C’è un procedimento aperto ma la Procura spinge per l’archiviazione per suicidio. Sin dal primo momento, però, la sorella si è sempre battuta per cercare la verità: è pienamente convinta che suo fratello non avesse un motivo per compiere un gesto simile ed effettivamente, da quando abbiamo preso in carico questo caso e iniziato le attività investigative, abbiamo dei sospetti anche noi. C’è qualcosa che non torna”.
L’ultima parola non è ancora detta. Pare che lo scorso luglio la Procura di Napoli abbia deciso di aprire un fascicolo per istigazione al suicidio per cercare di far luce su alcuni elementi “anomali” del caso. Un esempio? Il luogo in cui sarebbe avvenuto il presunto suicidio. Dopo una cena con gli amici apparentemente tranquilla, Eduardo Granato si sarebbe recato in un palazzo di via Duomo, una zona abbastanza distante dalla sua abitazione e dove – a quanto pare – non conosceva nessuno. Lì sarebbe avvenuta la tragedia: un “volo” dal quarto piano e poi più nulla.
Che ci faceva Eduardo lì, in quel palazzo? Questa la domanda che gira nella mente dei cari del pizzaiolo 28enne, che sembrava vivesse un periodo sereno e tranquillo. Da “Chi l’ha visto” a “Il Mattino”, “Fanpage” e non solo: numerosi quotidiani e trasmissioni locali e nazionali hanno trattato il caso, un concentrato di domande a cui trovare risposta per dar pace alla famiglia e alla stessa vittima.
Manisco: “Il primo caso di questo tipo per noi, grazie ai social”
Quello di Eduardo Granato è un caso particolare per la Manisco World, contattata dalla sorella del 28enne attraverso l’avvocato Giorgia Bagnasco. Una professionista conosciuta online e normalmente impegnata in casi di cronaca ma di diversa natura (principalmente, come si è detto, relativa a persone scomparse), ma capace di guadagnarsi la fiducia anche grazie e attraverso la sua attività sui social.
“Ci tengo a specificare questo: la sorella di Eduardo mi ha conosciuta attraverso l’attività sui social. E questo è sintomo di come i social, se usati in modo critico e con buon senso, possano dare una svolta positiva alla vita delle persone e potenzialmente anche a casi di cronaca nera”, spiega l’avvocato Bagnasco, mettendo in risalto come – anche grazie all’attenzione dedicata al caso di Eduardo Granato – la Manisco World abbia la possibilità di estendere la propria attività al servizio della comunità e di chi si batte per ricercare la verità sulle sorti drammatiche o tragiche dei propri cari.