Enna, gestione dei fanghi al Dittaino, la questione arriva in Consiglio - QdS

Enna, gestione dei fanghi al Dittaino, la questione arriva in Consiglio

redazione

Enna, gestione dei fanghi al Dittaino, la questione arriva in Consiglio

Cetty D’Angelo  |
sabato 30 Aprile 2022

I rappresentanti del Pd hanno chiesto chiarimenti sull’impianto previsto nell’area industriale. Le precisazioni del gruppo consiliare: "Non siamo contrari a priori, vogliamo una maggiore chiarezza"

ENNA – “I nostri dubbi non sono stati chiariti”. Così si sono espressi i consiglieri comunali del Partito democratico, intervenuti sulla Piattaforma di recupero risorse idriche che dovrebbe sorgere nell’agglomerato industriale di Dittaino. Il tema è stato al centro di un apposito Consiglio comunale, richiesto proprio dal Pd, che però non ha chiarito molti punti oscuri.

“Gli interventi dei presenti – hanno sottolineato i democratici – non hanno fatto altro che confermare che ad agosto avevamo ragione: il progetto di un termovalorizzatore per la gestione dei fanghi a Dittaino ha troppe lacune. Il Pd, ci teniamo a precisarlo, non è contrario a priori a impianti di questo tipo che possono essere fonte di sviluppo e occupazione. Chiediamo tuttavia maggiore chiarezza visto che tanti questi quesiti, a oggi, restano irrisolti”.

Quasi un anno fa il senatore del Movimento 5 stelle Fabrizio Trentacoste ha parlato del progetto, definito uno “sporco affaire taciuto ai cittadini” e dichiarando di sospettare che l’impianto, il cui scopo sarebbe bruciare fanghi, potesse poi essere autorizzato a trattare anche altro. “Venga fatta subito chiarezza sulla vicenda – ha chiesto il pentastellato – e si blocchi questa oscura visione del futuro della Sicilia che hanno Musumeci e i suoi assessori”.

Un intervento, quello a Palazzo Madama, cui sono seguite le parole di Giuseppe Maria Amato, membro del direttivo regionale di Legambiente: “Non riteniamo accettabile – ha affermato – l’idea che i fanghi da depurazione debbano essere trattati tutti alla stessa maniera senza distinzioni, ovvero con il loro incenerimento. È opportuno, inoltre, che la ditta proponente specifichi l’origine e la filiera dei fanghi destinati all’impianto per capirne la provenienza, tipologia e distanza”.

Gli stessi dubbi espressi anche dal consigliere Marco Greco del Pd, le cui perplessità vertono principalmente sui 22 codici Cer (le sequenze volte a identificare i rifiuti, ndr) smaltibili, in particolare un codice che passa sotto la definizione “rifiuti non specificati altrimenti”, e lo smaltimento delle ceneri da combustione, le cui modalità non verrebbero ben esplicitate all’interno del progetto.

Al fine di chiarire tali perplessità al Consiglio comunale dedicato sono stati invitati, fra gli altri, i rappresentanti dell’Unità operativa 2 (Emissioni in atmosfera) del Dipartimento regionale dell’Ambiente, che si è espresso favorevolmente rispetto al progetto con prescrizioni, e il rappresentante della Arri, ditta proponente, il quale ha sottolineato che i rifiuti trattati all’interno dell’impianto saranno tutti derivati da acque reflue, e che la struttura non potrà essere riconvertita in un inceneritore di altro tipo.

Durante il Consiglio comunale è stato inoltre ricordato che già il 23 marzo 2022 un Decreto dell’assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, si era espresso favorevolmente nei confronti del progetto, aggiungendo però un quadro prescrittivo. Si legge infatti nella nota: “La Commissione Tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale, esprime parere favorevole riguardo alla compatibilità ambientale del progetto di ‘Piattaforma di recupero risorse idriche tramite essiccazione di fanghi da depurazione e recupero di energia termica dalla parte secca. Agglomerato industriale del Dittaino Enna (En)’”.

Nonostante i tecnici, però, il gruppo consiliare del Pd di Enna e diversi consiglieri e assessori del Comune non sembrano aver sciolto le proprie riserve sul progetto. Una questione di cui, ne siamo certi, si continuerà a discutere.

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