Concato torna in Sicilia per due eventi esclusivi: “L’ho girata in lungo e in largo, mi sento a casa” - QdS

Concato torna in Sicilia per due eventi esclusivi: “L’ho girata in lungo e in largo, mi sento a casa”

redazione

Concato torna in Sicilia per due eventi esclusivi: “L’ho girata in lungo e in largo, mi sento a casa”

Gino Morabito  |
giovedì 26 Ottobre 2023

“Il musico ambulante” si racconta al QdS in vista dei concerti in programma il 2 e 3 novembre a Catania e Palermo

PALERMO – Fra i pochi artisti ad aver compreso la bellezza di far vivere le proprie intuizioni spostandosi verso la gente, Fabio Concato racconta la quotidianità con un’eleganza che ha pochi eguali, rendendola universale. Il ‘musico ambulante’ partito da Milano sarà, la sera del 2 novembre, al teatro Metropolitan di Catania e, quella successiva, al teatro Massimo di Palermo. Uno spettacolo prodotto da Marco Borzatta per Luna di miele Produzioni srl, organizzato e promosso da Eventi Olimpo.

Torni in Sicilia per una due giorniUn’occasione per ascoltare, non solo i grandi successi ma anche tante altre ‘chicche’ del tuo ricco repertorio che è diventato patrimonio culturale del nostro Paese.
“La Sicilia l’ho girata in lungo e in largo. Ho degli amici a Catania, Palermo, Cefalù, Trapani. C’è una diversa umanità, un diverso rapporto con le persone. Sarà per quel quartino di sangue modicano che scorre nelle mie vene ma in Sicilia mi sento a casa”.

Dal vivo in versione teatrale, proponi un concerto improntato sulla melodia e sulla parola. Cosa ti ha dato la musica e cosa ti ha tolto?
“La musica mi ha dato tutto favorendo l’incontro con gli altri, grazie a questo lavoro che ti porta sempre in giro come uno zingaro felice o come un musico ambulante, appunto. Per contro, non le ho permesso di togliermi nulla. In questi quarantacinque anni di attività ho realizzato e proposto dei nuovi progetti soltanto quando ritenevo di avere qualcosa di interessante da dire e quando ne avevo bisogno, come una sorta di auto-terapia. Credo invece, cammin facendo, di essermi perso tante opportunità che, forse, mi avrebbero dato una maggiore visibilità.”

‘Domenica bestiale’, di cui si festeggia il quarantesimo anniversario, ‘Fiore di maggio’, ‘Guido piano’, ‘Rosalina’, ‘Sexy tango’, ‘O Bella bionda’. Ma anche pezzi come ‘Stazione Nord’ e ‘Non smetto di aspettarti’, fino agli ultimi singoli ‘L’aggeggino’ e ‘L’umarell’. Sul palco le ‘storie di sempre’, quelle di un lungo viaggio iniziato nel 1977. Cos’è cambiato dagli esordi?
“Continuo a scrivere di ciò a cui mi interesso, anche quando racconto vicende dolorose. Non puoi comporre a cuor leggero una canzone come quella per il Telefono azzurro, o sui bambini che da secoli continuano ad aspettare qualche nave che porti loro i libri, i giochi e del cibo. Ma è il mio lavoro e mi piace. Credo fermamente che la musica abbia il dovere di occuparsi del sociale, non girando lo sguardo dall’altra parte”.

Delicato, intimista, personale. Un autore elegante, sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e civili. Mosso dal profondo desiderio di conoscere sé stesso e gli altri.

“Direi sicuramente il desiderio di conoscere maggiormente me stesso e gli altri. Anzi, potrebbe essere il contrario: è attraverso le altre persone, se sono riuscito a conoscere meglio me stesso. Credo attenga sempre all’amore, quello a 360 gradi, non solo il rapporto di coppia. Amore che vuol dire interesse verso tutti gli esseri viventi, senza distinzione di sorta, e per questo pianeta che ne avrebbe proprio bisogno”

Anarchico quanto basta, in direzione ostinata e contraria. C’è un consiglio che ti daresti?
“A dispetto del carattere fumino che mi ritrovo, l’augurio che rivolgo a me stesso è di riuscire ad essere più tranquillo e impermeabile nei confronti della vita, continuando sempre a vedere – così come sono stato educato – il bicchiere mezzo pieno.”

Non è propriamente felicità, quanto piuttosto sentirsi sereni nella propria normalità. Sei d’accordo?
“Forse la felicità è la normalità. Mi sento felice quando la mia vita si svolge normalmente. Nella normalità non ci sono picchi, né di gioia ma neanche di dolore. E questo mi rasserena”.

Premio Tenco 2022 e quelle rassicurazioni da parte del pubblico e della propria città, Milano, che nel 2020 ti ha tributato l’‘Ambrogino d’oro’. Riconoscimenti a parte, cosa vorresti si dicesse realmente di te?
“Che sono un musicista sui generis, fuori dagli schemi e dai soliti giri di promozione in radio e in tivù. Un artista che, però, gode della stima e dell’affetto di quella parte del pubblico che mi conosce”.

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