Febbre a 42, 59enne muore perchè in ospedale non c'è ghiaccio

Febbre a 42, 59enne muore perchè in ospedale mancava il ghiaccio

Daniele D'Alessandro

Febbre a 42, 59enne muore perchè in ospedale mancava il ghiaccio

Redazione  |
venerdì 28 Luglio 2023

Una donna è morta lo scorso venerdì per un colpo di calore: arrivata in ospedale con la febbre alta, non c'era il ghiaccio per salvarla

Tragedia all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove in una delle giornate più calde degli ultimi anni una donna di 59 anni è morta a causa di un colpo di calore. Ad aggravere la situazione della vittima, originaria di Carmiano, è stata però l’assenza di ghiaccio nella struttura ospedaliera. Questione di minuti, perché poco dopo quel ghiaccio è arrivato grazie alla generosità di una pescheria della zona. Ma per la 59enne ormai era troppo tardi. Aveva la febbre a 42 quando è arrivata al Pronto soccorso: inutili i tentativi di rinfrescarla con lenzuola bagnate e inutili le trapie farmacologiche, come il paracetamolo in vena.

Il figlio 14enne si era accorto della gravità delle condizioni della mamma

I fatti risalgono allo scorso venerdì. Era stato il figlio 14enne ad accorgersi che la mamma stava accusando un grave malore: era infatti distesa sul suo letto, ricoperta dal sudore, ed aveva la febbre a 42.

Il giovane ha così deciso di chiamare il 118 . La donna era stata distesa sul pavimento probabilmente alla ricerca di un po’ di refrigerio ma era del tutto incosciente, già in coma.

Il ghiaccio è arrivato troppo tardi

Dopo essere stata trasportata al Pronto Soccorso del Vito Fazzi – che in quella giornata terribile era pieno di pazienti con malori legati al caldo – la donna era stata avvolta con un lenzuolo bagnato nel tentativo di far abbassare la sua temperatura corporea, essendosi rivelate del tutto inefficaci anche le terapie farmacologiche come l’iniezione del paracetamolo in vena. Ma nella struttura sanitaria non c’era ghiaccio. Per la donna è iniziata così una lotta tra la vita e la morte, ma il suo cuore ha cessato di battere in tarda serata, prima ancora di essere trasferita da Lecce nella Rianimazione di Casarano. E prima che arrivassero 60 chili di ghiaccio donati da una pascheria leccese che, probabilmente, avrebbero potuto salvarle la vita.

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