Il giovane 28enne avrebbe già confessato l'omicidio e consentito il ritrovamento dell'arma del delitto.
Brunilda Muca Halla, donna albanese di 37 anni, è stata uccisa a Vittoria (Ragusa) ieri 25 maggio, in via Tenente Alessandrello. Nella notte fermato il presunto assassino. Ecco tutte le novità del caso.
Femminicidio Brunilda Halla: chi è l’assassino e il mistero del movente
La 37enne, mamma di due bambini, è stata accoltellata davanti al figlio di 11 anni nei pressi della sua abitazione di via Firenze, dove viveva con il marito. E’ morta in ambulanza, poco dopo le ore 13, durante il tragitto per l’ospedale.
A ucciderla, secondo gli inquirenti, non è stato il marito che avrebbe un alibi di ferro. L’operaio, infatti, si trovava a lavoro quando la moglie è stata aggredita.
Il killer, ripreso dalle telecamere, è stato fermato dagli inquirenti: è un 28enne di Vittoria che avrebbe già confessato l’omicidio, consentendo anche il ritrovamento dell’arma del delitto, un coltello di 10 centimetri.
Non è però ancora chiaro il movente. Si tratterebbe di un omicidio “casuale”.
Il giovane, vedendo Brunilda Halla – conosciuta anche come Bruna – uscire dal portone di casa, sarebbe tornato indietro per ucciderla. Senza alcuna ragione specifica, perché i due non avrebbero avuto alcuna relazione in precedenza.
Delitto Brulinda Halla, Thamaia: “Pensare ai bambini, orfani di mamma”
Il dramma più grande è quello che riguarda i figli, un maschietto e una femminuccia, che improvvisamente non potranno più contare sulla loro mamma.
“Appresa la terribile notizia, ci siamo immediatamente attivati, contattando il centro antiviolenza del territorio – spiega Anna Agosta, presidente dell’associazione Thamaia -. Anche perché vorremmo sostenere i bambini, dal punto di vista psicologico e materiale, con il nostro progetto ‘Respiro’, dedicato proprio agli orfani a seguito di femmicidio”.
La differenza tra femminicidio e omicidio di donna
Ma il movente, purtroppo, potrebbe a questo proposito fare la differenza: “I fondi di cui dispone il progetto Respiro sono purtroppo vincolati ai bimbi che hanno visto la madre uccisa a causa di femminicidio e non di omicidio.
Nel primo caso, infatti, la donna viene uccisa ‘perché donna’ all’interno del suo nucleo familiare, dal partner o dall’ex partner – precisa -. Nel secondo, invece, il sesso della vittima è semplicemente casuale, perché il delitto è maturato per ragioni differenti e non per il possesso dell’uomo che si spinge fino all’eliminazione della donna stessa”.
Non resta dunque che attendere gli ulteriori sviluppi dell’inchiesta per capire di quali aiuti potranno effettivamente beneficiare i figli di Brunilda Halla. Intanto la comunità di Vittoria è sconvolta dall’accaduto e ricorda “Bruna” come una donna gentile e ben voluta, oltre che come una mamma presente e attenta.