La Festa dell'Autonomia siciliana tra new entry e polemiche - QdS

La Festa dell’Autonomia siciliana tra new entry e polemiche

redazione web

La Festa dell’Autonomia siciliana tra new entry e polemiche

venerdì 15 Maggio 2020

Le celebrazioni della Lega Nord e la "Cavalleria rusticana" di Musumeci, secondo Lupo "piegato a Salvini". Lo Statuto siciliano listato a lutto. Barbagallo, "il governatore recuperi il divario tra Sicilia e Nord". La maggioranza cerca di uscire dall'impasse. Dividendo l'assessorato

La new entry è rappresentata dalla Lega Nord, che per la prima volta nella sua storia ha deciso di festeggiare l’Autonomia siciliana a settantaquattro anni dalla firma dello Statuto.

Ma questo ha soltanto rinfocolato le polemiche conseguenti alla decisione del governatore Nello Musumeci di affidare a un esponente del Carroccio la poltrona di assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana.

Proprio Musumeci ha festeggiato l’Autonomia con l’intermezzo dell’opera “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni suonato, mercoledì scorso al tramonto, sul tetto del Pronto soccorso del Policlinico di Catania da musicisti del Teatro Massimo Bellini per ringraziare “tutte le donne e gli uomini della sanità dell’Isola impegnati nell’emergenza Coronavirus”. E diventato un video pubblicato sul profilo Fb della Regione siciliana.

Lupo, “Musumeci imbarazzato per essersi piegato a Salvini”

Particolarmente duro il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo: “Proprio mentre celebriamo il 74° anniversario dello Statuto, che oltre a sancire l’identità e la specialità dell’Autonomia siciliana rappresenta un punto di riferimento nella struttura Costituzionale del nostro Paese, il governo regionale svende la nostra storia alla Lega in nome di interessi basati su equilibri politici e poltrone”.

“L’esecuzione dell’intermezzo della Cavalleria Rusticana è un’iniziativa lodevole – prosegue Lupo – ma non basta di certo a chiudere una vicenda che sta mortificando la Sicilia e i siciliani: avere indicato un esponente della Lega alla
guida dell’assessorato regionale ai Beni Culturali è una scelta che calpesta la nostra storia”.

Lupo fa inoltre notare che nel comunicato stampa della Regione sull’iniziativa al Policlinico di Catania, non vi sia alcuna dichiarazione sullo Statuto da parte di Musumeci “che forse tenta di nascondere dietro le note della
Cavalleria Rusticana il suo imbarazzo dinanzi ai siciliani per essersi piegato a Salvini”.

Barbagallo, “Musumeci recuperi il divario tra Sicilia e Nord”

“Mai ci saremmo aspettati – rincara la dose il neosegretario regionale del Pd Anthony Barbagallo – di dover difendere la nostra identità dagli attacchi di coloro che per primi dovrebbero tutelarla” e si scaglia contro Musumeci che ha assegnato la delega ai Beni culturali e all’identità siciliana “a un esponente della Lega, partito da sempre in prima linea nella denigrazione della nostra Regione”. 

“Musumeci chieda scusa ai siciliani – conclude – e si impegni a portare avanti gli obiettivi di sviluppo e recupero del divario tra la Sicilia e le Regioni del Nord punti cardine dello Statuto”.

Uno Statuto siciliano listato a lutto

Andrea Piraino, presidente di Unità Siciliana-LeApi, definisce la decisione del Governatore, “una bomba istituzionale che saboterà l’intera storia dell’Autonomia siciliana che, pur con tutti i difetti, costituisce un dono prezioso da consegnare, arricchito, alle generazioni future”. E conclude: “se Musumeci voleva passare alla storia, quest’anno ha buone possibilità di riuscire”.

Così il movimento sicilianista ha diffuso un’immagine dello Statuto listata a lutto mentre sul web la protesta ha continuato il suo volo: quasi cinquantamila le firme raccolte su change.org per due diverse petizioni on line “Fuori la Lega dai beni culturali della regione Sicilia” che va verso le 35.000, “La Cultura siciliana non si Lega!” a ventimila.

La Lega festeggia l’Autonomia siciliana

Ma torniamo dalla decisione della Lega Giovani Sicilia di “stimolare una riflessione” sull’Autonomia isolana con una diretta Facebook.

Naturalmente alla presenza dei vertici: il deputato nazionale Luca Toccalini (di Milano), e il segretario regionale del Carroccio nell’Isola, Stefano Candiani (di Busto Arsizio).

Con loro, si legge in una nota, “ragazzi che leggeranno alcuni articoli dello Statuto Speciale della Regione siciliana” con l’auspicio “di studiare il siciliano sia a scuola che all’università”.

La maggioranza cerca di uscire dall’impasse, sdoppiando l’assessorato

Nella maggioranza non si sa come uscire dall’impasse: il nome del designato dalla Lega Nord tarda ad arrivare e le bordate continuano. Così il capogruppo dei Popolari e Autonomisti all’Ars Carmelo Pullara, in una nota, afferma di non scandalizzarsi per l’attribuzione alla Lega di una poltrona, ma, aggiunge “le contestazioni rispetto all’attribuzione della delega dell’identità siciliana, possono e devono trovare ascolto”.

La soluzione, secondo Pullara, è semplice: presentare “un disegno di legge che modifichi lo status dell’assessorato ai Beni culturali trasferendo al presidente della Regione le prerogative e le competenze della delega
all’identità siciliana”.

“Vergognosa opera di offesa alla Sicilia

Ma le proteste non si placano.

“Con la Lega in Giunta, Musumeci sta completando la vergognosa opera di offesa e distruzione della nostra terra” ha detto Marco Guerriero, portavoce di Base Riformista, l’area moderata del Pd.

“I Beni culturali della Sicilia sono il nostro valore più grande e non possono essere oggetto di negoziazione politica, in cambio di qualche poltrona o delle prossime elezioni. La Lega è per definizione ciò che di più lontano possa esserci dal concetto di cultura siciliana”.

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