In Finanziaria anche il maxi-contributo per fronteggiare l'emergenza sanitaria legata alla discarica abusiva nella periferia di Catania
Nell’ultimo rapporto Rifiuti Urbani, presentato da Ispra poco prima di Natale, in più di un passaggio si sottolineano i miglioramenti registrati tra il 2022 e il 2023 a Catania, da sempre tra le città che si contendono in Italia la maglia nera in materia di raccolta differenziata.
Tra i passi in avanti segnalati c’è la riduzione nella produzione di spazzatura, passata dalle oltre 220mila tonnellate del 2022 alle quasi 177mila dell’anno successivo, per un dato per abitante che è sceso da circa 730 a 593 chili all’anno, ma anche migliori prestazioni nella capacità di conferire i rifiuti separandoli per tipologia: la differenziata infatti è salita dal 22 al 34,7 per cento nel giro di dodici mesi.
Dati che restano lontano dagli obiettivi previsti dalla normativa ma anche dal confronto con le situazioni vissute dagli altri capoluoghi dell’isola – a eccezione di Palermo, dove la raccolta dei rifiuti continua a poggiare fin troppo sul ricorso alla discarica di Bellolampo – ma che quantomeno fanno ben sperare per il prossimo futuro.
Tuttavia, a riportare tutti con i piedi per terra e raffreddare qualsiasi voglia di sbandierare i risultati raggiunti è arrivata l’ultima legge finanziaria esitata dall’Ars la scorsa settimana.
I fondi per la discarica abusiva
Al centro dell’attenzione per le modalità con cui i deputati regionali hanno deciso di continuare a stanziare somme per l’organizzazione di eventi di portata locale – come sagre ed eventi promossi dalle organizzazioni che operano nei territori –, nella finanziaria ci sono anche interventi destinati al settore dei rifiuti.
Anche in questo caso si tratta di fondi ad hoc assegnati a singoli Comuni e da utilizzare per finanziare specifici interventi. L’articolo che li raccoglie è il numero 11. “Per l’erogazione di contributi straordinari finalizzati alla realizzazione di investimenti e interventi nel settore dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti, è autorizzata la spesa complessiva di 2.535 migliaia di euro per l’esercizio finanziario 2025”, si legge al primo comma.
Scorrendo i progetti che hanno trovato il sostegno di sala d’Ercole, si trovano diversi casi di lavori utili ad ampliare o realizzare centri di raccolta comunale – è il caso dei 20mila euro per l’acquisto di un’isola ecologica che arriveranno a Ispica, i 700mila euro per il potenziamento della struttura esistente a Oliveri, gli 80mila euro per un intervento simile nell’isola di Ustica e i 35mila euro per il Ccr di Alessandria della Rocca –, ma anche contributi per il miglioramento delle reti idriche – 120mila euro per le condotte a Monreale e 50mila euro per eliminare le perdite a Montagnareale – e altri finanziamenti nell’ambito della depurazione delle acque, come i 100mila euro che arriveranno a Menfi, gli 180mila a Ramacca e i 400mila euro per Chiaramonte Gulfi.
A ottenere il via libera è stato anche un progetto di contrasto degli sporcaccioni in provincia di Siracusa, dove il Libero Consorzio potrà usufruire di 125mila euro per l’acquisto di telecamere di sorveglianza da collocare nelle zone in cui di solito vengono abbandonati i rifiuti, ma anche l’acquisto di un impianto di trattamento per la riduzione dell’arsenico scoperto – in seguito ai lavori sulla rete ferroviaria – nelle falde acquifere di Nizza di Sicilia, in provincia di Messina.
L’elenco riportato all’articolo 11 della finanziaria sono i 350mila euro che verranno incamerati nel bilancio del Comune di Catania per un intervento di risanamento che descrive in maniera emblematica i problemi che l’amministrazione Trantino ha nel garantire la pulizia del territorio. I fondi, infatti, verranno utilizzati per la “rimozione e allo smaltimento di rifiuti urbani e alla conseguente bonifica dei siti di via Toledo”.
La zona ricade nel quartiere di San Cristoforo e da oltre un decennio è simbolo del degrado in cui versano parti delle periferie del capoluogo etneo. Nella finanziaria si sottolinea che la somma servirà “per far fronte all’emergenza ambientale e sanitaria”.
Un problema annoso
Nel corso degli anni, sono stati tanti gli articoli pubblicati su via Toledo, a dimostrazione di come il problema non sia mai stato risolto dalle varie giunte che si sono succedute a Palazzo degli Elefanti. La strada di fatto è una discarica di rifiuti di ogni tipo a poche decine di metri dalle abitazioni. Per ultimo se ne è occupato, a novembre scorso, il quotidiano La Sicilia raccontando dell’elevato numero di topi morti presenti nella zona. In quell’occasione l’assessore comunale all’Ambiente Massimo Pesce aveva dichiarato che per la bonifica sarebbero state necessarie diverse decine di migliaia di euro. Dalla Regione ne sono arrivate molte di più, starà adesso al Comune riuscire a utilizzarle al meglio.