Fondi statali e Ue, la denuncia del M5s: "A rischio un miliardo, la colpa? Del governo Musumeci" - QdS

Fondi statali e Ue, la denuncia del M5s: “A rischio un miliardo, la colpa? Del governo Musumeci”

redazione

Fondi statali e Ue, la denuncia del M5s: “A rischio un miliardo, la colpa? Del governo Musumeci”

Chiara Billitteri  |
giovedì 09 Marzo 2023

I Cinquestelle attaccano: "Mai persi tanti soldi. Regione incapace di spenderli. Ora dove finiranno?"

“È la più grande perdita di fondi comunitari destinati alla Sicilia”. Il duro affondo del Movimento 5 Stelle siciliano arriva dalle sale dell’Assemblea regionale siciliana, dove stamattina il presidente della commissione per l’Esame dell’attività dell’Unione europea a Palazzo dei Normanni, Luigi Sunseri, ha tenuto una conferenza stampa insieme con il capogruppo del M5S Antonio De Luca e la senatrice dei 5 stelle Ketty Damante.

Secondo Sunseri, “Abbiamo già perso un miliardo di euro di fondi statali che dovevano consentire alla Sicilia di accorciare la forbice col resto del Paese. Si tratta di soldi del Fondo di sviluppo e coesione, previsti per il 2014-2020, che tornano mestamente a Roma perché la Regione non è stata in grado di produrre entro la fine del 2022, per queste somme, impegni giuridicamente vincolanti. Non si è fatto nemmeno il primo passo – ha aggiunto – un semplice atto che serviva a bloccare risorse fondamentali al rilancio di questa Regione. L’uso di questi fondi era persino meno complesso di quanto non sia quello dei fondi europei”. 

“Dove finiscono i soldi non spesi?”

Il timore, adesso, è che questi soldi, una volta tornati a Roma, vengano ‘tolti’ al Mezzogiorno dal governo Meloni. “Attualmente non è dato di sapere come verranno utilizzate le somme non spese – spiega infatti Ketty Damante – . È  inaccettabile ci sia totale ambiguità sulla destinazione delle risorse non spese. Le normative europee, sul punto, parlano chiaro. Queste risorse hanno un vincolo di destinazione dell’80% al Sud e la loro mancata spesa, anche per colpa dell’incapacità di alcune amministrazioni territoriali, non può fornire il pretesto per eludere quel vincolo e destinare le risorse riprogrammate a chissà quale obiettivo. Il M5S presenterà al Senato emendamenti ad hoc per far sì che i fondi in questione, recuperati e riprogrammati, vadano comunque a quei territori per i quali nascono i relativi stanziamenti”.

“Colpa di Musumeci”

Poi la stoccata: “La prima cosa che viene da chiedersi – dice Sunseri – è di chi sia la responsabilità di tutto questo. Bene, indubbiamente è dell’ex presidente della Regione Nello Musumeci”.

“Nulla ha fatto su questo terreno – continua – salvo cercare di utilizzare questi soldi a scopo propagandistico: alla vigilia delle ultime elezioni, infatti, ha prodotto una delibera di giunta che finanziava a pioggia una miriade di comuni con le somme della programmazione 2021/2027, soldi, cioè, che al momento ancora non esistono. E tutto questo mentre la programmazione precedente moriva. Stessa cosa praticamente ha fatto il governo Schifani: buona parte della finanziaria regionale 2023 è stata finanziata con fondi della prossima programmazione, esattamente 1 miliardo e 130 milioni per il triennio 2023-2025”.   

A rischio anche i Fondi europei

Ma non è finita qui. Perché, se questa volta il finanziamento che la Sicilia sta perdendo riguarda anche fondi statali, c’è sempre il vecchio e ormai tristemente noto problema della difficoltà nello spendere i fondi europei che, negli anni, la Regione si è aggiudicata. Anche stavolta, la Sicilia non si smentisce.

Infatti, secondo i 5 stelle, “su un totale di 4,2 miliardi del Fondo per lo Sviluppo regionale (Fesr), risorse comunitarie, la Sicilia, al momento, ne ha spesi e certificati soltanto la metà. Dal 2014 al 2020, infatti, sono stati spesi 2,1 miliardi. Per cui se entro la fine di quest’anno la Regione non ne spenderà altrettanti, queste risorse andranno in fumo: dobbiamo spendere in 9 mesi la stessa cifra che abbiamo speso in sette anni”. Per questo, secondo i calcoli del Movimento, la Regione, con ogni probabilità perderà circa 500 milioni di euro.

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