Fratelli d'Italia e i precari della Sanità: “La Volo doveva intervenire prima, brutta figura all'Ars” - QdS

Fratelli d’Italia e i precari della Sanità: “La Volo doveva intervenire prima, brutta figura all’Ars”

redazione

Fratelli d’Italia e i precari della Sanità: “La Volo doveva intervenire prima, brutta figura all’Ars”

Giuseppina Varsalona  |
mercoledì 01 Marzo 2023

I parlamentari regionali e nazionali del partito di Meloni: “Abbiamo il diritto di criticare, ma non chiediamo le dimissioni”.

Non chiede la testa dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo, e non pronuncia, almeno per ora, la parola “rimpasto” nel governo Schifani, ma l’ala critica di Fratelli d’Italia, regionale e nazionale, non dimentica la “brutta figura” che il tecnico di Forza Italia alla guida di piazza Ziino ha fatto fare ieri alla coalizione di centrodestra, durante la seduta a Sala d’Ercole sui precari Covid.

L’affondo del fedelissimo di Musumeci

Il più critico è Marco Intravaia, parlamentare regionale del partito della Meloni: “Non chiediamo la testa dell’assessore alla Sanità ma ne contestiamo la gestione di questa vicenda – dice al Qds -. Non c’è nessuna fronda dentro Fratelli d’Italia, ma lo sapevano anche le pietre che i contratti dei precari scadevano il 28 febbraio – sbotta Intravaia -. Perché dare alle opposizioni l’impressione di un governo litigioso e confuso?”.

Non ha proprio digerito quello che è successo, l’ex braccio destro del ministro per la Protezione civile e già presidente della Regione, Nello Musumeci: “La direttiva dell’assessore è arrivata in ritardo, mentre il Parlamento era impegnato in una difficile discussione per dirimere la complessa questione”. E spiega: “In apertura della seduta, l’assessore all’Economia, Marco Falcone, riferisce che il governo Schifani è contrario alla proroga. Dopo due ore di dibattito estenuante, durante il quale sia le opposizioni che gli alleati si scagliano contro l’assessore, escono la direttiva e il relativo comunicato stampa, con cui l’assessore apriva alle proroghe degli amministrativi e alle possibili stabilizzazioni. Ma insomma, ciascuno di noi ci tiene alla serietà – ribadisce Intravaia -. L’assessore avrebbe potuto far prorogare i contratti due giorni prima e non all’ultimo momento”. Il risultato? Una situazione a macchia di leopardo: “Il Civico di Palermo ha prorogato i contratti degli amministrativi per un mese, Villa sofia per 2, mentre l’Asp di Palermo non ha fatto nulla”.

Proroghe: chi si salva e chi resta fuori

Ricapitolando, i medici e gli infermieri che hanno prestato servizio durante la pandemia sono salvi: la circolare dell’assessore lascia ai manager una certa discrezionalità su alcune procedure, legata alle disponibilità di fondi e posti nelle piante organiche. Ma in genere è sintetizzabile con un via libera alle proroghe per le professioni sanitarie.

Il nodo della vertenza resta quello degli amministrativi. La direttiva della Volo inviata ai manager prevede che “Asp e ospedali procedano a una celere ricognizione dei profili esistenti nelle rispettive dotazioni organiche, ancora non ricoperti. E si dovrà poi verificare se questo personale è in possesso dei requisiti di legge per una prossima procedura di stabilizzazione”. E qui nasce l’inghippo, spiega il capogruppo di Fdi all’Ars, Giorgio Assenza, che pur non nascondendo qualche iniziale ritrosia, spiega la posizione del gruppo: “La circolare della Volo anziché alle 17,40 di ieri poteva arrivare il giorno prima. Il Parlamento non può trovare le risorse, senza la predisposizione di un atto del governo”.

“L’assessore – prosegue il capogruppo – deve procedere subito a rivedere le piante organiche delle Asp. Perché altrimenti ogni mese si riproporrà lo stesso problema sia per le aziende che per i lavoratori. Per questo, stiamo preparando una risoluzione in cui chiediamo al governo di procedere in tal senso”. Per Assenza c’è spazio per stabilizzare tutti, compresi gli informatici e i tecnici, al momento rimasti fuori: “Si devono aggiornare le piante organiche che, in vista dell’attuazione del Pnrr e dell’entrata in funzione degli ospedali di prossimità dovranno essere ampliate del 10-20 per cento. L’assessore non deve ragionare in funzione delle esigenze di due anni fa – aggiunge – Il nuovo personale servirà e la procedura di stabilizzazione si può avviare anche per gli informatici”.

Da Roma toni più bassi

Abbassano i toni i parlamentari nazionali di Fratelli d’Italia, che avevano dato il via alle critiche nei confronti del governo regionale di cui sono alleati. Il senatore Raoul Russo non vuole dare “pagelle all’assessore”. “Non devo giudicare io, ma abbiamo il diritto, educatamente, di criticare il modo in cui ha gestito questa vicenda”. Rimpasto? “Assolutamente no. Non è in discussione”, “Avevamo espresso dei forti dubbi, perché circa 1.300 amministrativi venivano esclusi dalle proroghe. Non possiamo dispedere questo patrimonio professionale”, aggiunge riferendosi alla nota firmata anche da altri parlamentari nazionali eletti in Sicilia di FdI: Francesco Ciancitto, Luca Cannata, Eliana Longi, Salvo Pogliese, Raoul Russo, Salvo Sallemi, Ella Bucalo e Carolina Varchi. E, illustrando il decreto Milleproroghe in vigore da ieri, spiega: “Grazie ad un mio emendamento, io primo firmatario e sottoscritto anche da Pogliese, Bucalo e Sallemi, il Milleproroghe prevede l’estensione fino al 31 dicembre 2024 del periodo entro il quale si possono maturare i requisiti utili (18 mesi, di cui 6 nel periodo dell’emergenza sanitaria finita nel dicembre 2022) alla stabilizzazione del personale che ha prestato servizio durante la pandemia, nonché l’ampliamento della platea dei destinatari dei processi di stabilizzazione, ricomprendendo, oltre al personale sanitario e socio-sanitario, quello degli amministrativi. Ovviamente in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale e nel rispetto delle disponibilità finanziarie di ogni azienda”.

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