Le indagini e la segnalazione alla Procura della Repubblica di Agrigento per furto d'acqua e danneggiamento di acquedotto.
Ieri a Licata (AG), la Polizia di Stato ha segnalato alla Procura della Repubblica di Agrigento un licatese, P.A. classe 1971, ritenuto responsabile dei reati di furto aggravato d’acqua e danneggiamento di acquedotto.
Furto d’acqua e danneggiamento di acquedotto a Licata
Il personale del commissariato di Pubblica Sicurezza di Licata, assieme ai tecnici della società Siciliacque S.p.A., ente gestore dell’acquedotto denominato “Nuova dissalata Gela-Aragona”, ha individuato in un terreno agricolo di contrada Poggio Cuti Rizzo, adiacente la Statale 115, un allaccio abusivo all’acquedotto citato.
Nello specifico, il prelievo illegale di acqua è stato trovato all’interno di un fondo agricolo, dove si trovano numerose file di tunnel coltivati ad ortaggi. In particolare, tra le coltivazioni, sotto uno strato di terra, gli operatori hanno accertato l’effettiva presenza di un allaccio abusivo realizzato con un manicotto in acciaio filettato direttamente innestato sulla condotta in ghisa, a circa 3 metri nel sottosuolo.
Al manicotto era stata collegata una grossa saracinesca, trovata in posizione di apertura e collegata a una tubazione in polietilene che giungeva all’interno dei predetti tunnel, destinati alle coltivazioni.
Gli accertamenti e i provvedimenti
Gli accertamenti hanno confermato che il sistema illegale era perfettamente funzionante e consentiva il prelievo (o meglio, il furto) di grandi quantità d’acqua nel territorio di Licata. Gli agenti lo hanno dismesso e posto sotto sequestro penale tubazioni, manicotti e saracinesche.
Durante tutte le fasi della cennata operazione di polizia non era presente il proprietario o l’utilizzatore del fondo agricolo, in quel momento irrintracciabile. Il personale dell’ufficio di Pubblica Sicurezza ha trovato ieri pomeriggio la persona che aveva in affitto il terreno di Licata, un uomo denunciato per furto aggravato d’acqua e danneggiamento.
Sono in corso indagini per identificare altri soggetti ritenuti complici dell’odierno indagato.
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