Il giorno della memoria di Capaci a Ficarazzi, le tre nuove vie

VIDEO | Tre nuove vie per le vittime di mafia, ecco come Ficarazzi ricorda la strage di Capaci

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VIDEO | Tre nuove vie per le vittime di mafia, ecco come Ficarazzi ricorda la strage di Capaci

Mauro Seminara  |
giovedì 23 Maggio 2024

Presenti alla cerimonia gli agenti del Reparto scorte che servirono per la sicurezza di Giovanni Falcone, il presidente della Commissione siciliana antimafia e i parenti delle vittime.

Nel giorno della memoria, che è una ferita viva nella carne dei siciliani, nel comune di Ficarazzi, adiacente al capoluogo sul lato ovest ma lontano dai riflettori dell’annuale commemorazione delle vittime della strage di Capaci del 23 maggio 1992, si è celebrata una Giornata della memoria particolare.

L’autista di Giovanni Falcone, miracolosamente sopravvissuto alla carica di esplosivo che distrusse parte dell’autostrada, era presente assieme all’autista di Paolo Borsellino e agli agenti del Reparto scorte, in particolare anche del giudice Falcone, che sono sopravvissuti non essendo stati in servizio nei giorni delle stragi ma che con i loro colleghi hanno comunque perso un po’ delle loro vite.

Il giorno della memoria di Capaci a Ficarazzi, le tre nuove vie

L’occasione è stata quella dell’intitolazione di tre nuove vie, una dedicata a Peppino Impastato e le altre agli agenti Emanuela Loi e Claudio Traina, entrambi deceduti in via D’Amelio il 19 luglio 1992 insieme al giudice Paolo Borsellino. Presenti il fratello di Impastato, Giovanni e Luciano Traina, fratello dell’agente Claudio. Assente, ma presente con una lettera inviata per la circostanza all’amministrazione comunale, la nipote di Emanuela Loi, agente di polizia che porta lo stesso nome della giovane prima donna del reparto scorte e prima agente di Polizia donna uccisa in servizio.

“Abbiamo organizzato questo evento soprattutto per far rivivere ai cittadini di Ficarazzi ciò che vuol dire la memoria, ricordare chi ha perso la vita in difesa delle istituzioni”, ha detto Giovanni Giallombardo, sindaco di Ficarazzi che nel corso della cerimonia e anche a margine di essa, al Quotidiano di Sicilia, ha anche ricordato “le cinque vittime, i cinque operai che hanno perso la vita durante una giornata di lavoro a Casteldaccia”.

Continua la lotta alla mafia

Adesso a Ficarazzi, nel nuovo quartiere in cui sorge anche la locale stazione dei Carabinieri, percorrendo la via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa si arriva all’incrocio con via Emanuela Loi, e a seguire ci sono anche via Peppino Impastato e via Claudio Traina, che a Ficarazzi era residente nel periodo in cui fece servizio al reparto scorte e fino a quando perse la vita sull’autostrada assieme al giudice Falcone e alla moglie dello stesso, la giudice Francesca Morvillo.

Alla cerimonia era presente anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia siciliana, l’onorevole Antonello Cracolici, che sull’intitolazione ha affermato che: “Questi sono dei pugni in faccia che sono dati ai mafiosi, che ci sono, – sottolinea Cracolici – , che operano nelle nostre città, che ci saranno anche a Ficarazzi, e che gli ricordano che loro sono uomini senza onore, e quindi questi gesti servono non solo a continuare la memoria ma a togliere loro quell’aureola di rispetto di cui hanno goduto nel corso di questi lunghi anni; perché i mafiosi senza rispetto sono soltanto dei ladri di polli”.

Non sono mancate frecciate ad altri eventi, in programma oggi e non. Giuseppe Costanza, l’uomo che guidava l’auto blindata del giudice Giovanni Falcone e che proprio il giorno della strage, su esplicita richiesta del giudice, sedeva su sedile posteriore, ha esplicitamente affermato: “Ho preferito venire qui, a Ficarazzi, dove trovo una cosa più naturale, piuttosto che vedere le persone che fanno passerella”. Altri agenti del Reparto, tra cui Francesco Mirabella e Mimmo Bessone, hanno anche tenuto a sottolineare le rispettive contrarietà, sia per alcuni eventi di commemorazione che si tengono nei giorni del 23 maggio e del 19 luglio, ma anche per il Giardino della Memoria intitolato a Pistoia a un solo agente e “gli altri agenti della scorta” senza specificarne i nomi.

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