Greenway Palermo-Monreale si attende il progetto definitivo - QdS

Greenway Palermo-Monreale si attende il progetto definitivo

Gaspare Ingargiola

Greenway Palermo-Monreale si attende il progetto definitivo

martedì 29 Giugno 2021

Per la ciclovia, finanziata nel 2016 con il Patto per Palermo, ci sono in ballo 4,7 milioni di euro. Ma dopo quasi quattro anni si aspetta il via libera almeno per il primo stralcio da 426 mila euro

PALERMO – A quasi quattro anni dal concorso internazionale, indetto a ottobre 2017, la greenway Palermo-Monreale non ha ancora un progetto definitivo. Complice una serie di intralci burocratici, infatti, soltanto due mesi fa il Rup del progetto, l’architetto Fabio Paci, ha approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica dando il via alla fase di progettazione definitiva. Ma solo del primo lotto. Già, perché della ciclovia finanziata nel 2016 con 4,7 milioni del Patto per Palermo verrà realizzato per il momento soltanto il primo stralcio da 426 mila euro, escludendo le infrastrutture più costose.

Ma procediamo con ordine. Dopo la sottoscrizione dell’accordo con il Governo Renzi il 30 aprile 2016, a ottobre 2017 l’Amministrazione Orlando pubblica sulla piattaforma “Concorrimi” dell’Ordine degli architetti di Milano il concorso internazionale di progettazione per la riconversione in pista ciclabile del tratto Palermo-Monreale della dismessa ferrovia a scartamento ridotto Palermo-Camporeale. A giugno 2018 la Commissione giudicatrice presieduta dall’ingegnere Marisa Bellomo dichiara vincitori ex aequo due progetti, quello del gruppo rappresentato da Alessia Sarno e quello del gruppo rappresentato da Antonino Terrana. In quel momento l’avvio dei lavori è previsto nella seconda metà del 2019, come da nota ufficiale di Palazzo delle Aquile (https://www.comune.palermo.it/palermo-informa-dettaglio.php?id=18792&tipo=1).

A quel punto, avendo la facoltà di scegliere un vincitore attraverso una procedura negoziata senza bando, il Comune decide di proporre ai due gruppi, che accettano, di lavorare insieme costituendo, ad aprile 2019, un Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp). Passano altri sei mesi, durante i quali si lavora agli schemi di contratto, al disciplinare dei servizi di ingegneria e architettura e agli accordi di natura tecnica ed economica con l’Rtp riguardanti le successive fasi progettuali, la direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza. Inoltre, vengono effettuati i primi rilievi e le analisi degli immobili abusivi presenti sul tracciato e vengono affrontate alcune questioni riguardanti il piano regolatore e i vincoli ambientali e idrogeologici.

Il 21 aprile 2020 l’Rtp invia a piazza Pretoria il progetto unitario, che il Rup approva a dicembre. Non mancano i contrattempi, come quando il Rup, a maggio dell’anno scorso, si mette alla ricerca di una squadra di operai per effettuare alcuni interventi di pulizia e sfalcio nelle aree di proprietà comunale: dall’Area Verde arriva un “niet” per “mancanza di mezzi idonei e maestranze disponibili” mentre la Reset, interpellata a giugno, accetta l’incarico soltanto a novembre, dopo due diversi preventivi. Si arriva così al 2021, quando l’Rtp trasmette (a gennaio) la versione finale dello studio di fattibilità, ulteriormente integrata a febbraio e approvata definitivamente dal Rup ad aprile dopo le ultime verifiche: adesso si potrà dare avvio alla stesura del progetto definitivo del primo lotto.

Il tracciato è stato più o meno delineato: dodici chilometri con partenza dalla Stazione Notarbartolo passando da via Zandonai, via Borremans e piazzale Giotto. Dopo l’attraversamento di viale Regione Siciliana (sarebbe stata accantonata la soluzione con i “Ponti di Perrault” inizialmente prevista nel bando) ci sarà un bivio: una parte del percorso proseguirà per via Giorgione e via Cimabue costeggiando Parco Uditore (per poi attraversare, sembrerebbe, il nascente Parco Villa Turrisi), l’altra si dirigerà verso il prolungamento di via Paisiello iniziando la salita in direzione di Baida e Villa Luparello fino a via alla Falconara. In quel punto si presenta il primo rebus progettuale, cioè come collegare la Falconara alla galleria di Boccadifalco e alla Conigliera (magari passando dall’abitato di Boccadifalco) per poi attraversare la zona boschiva di Poggio Ridente. Da lì gli amanti delle due ruote potranno scegliere se proseguire verso l’ex Stazione di Monreale o arrivare fino alla Fontana del Drago lungo la Provinciale 69 e terminare la pedalata al Duomo.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017