Hiv, di Aids si parla sempre meno: controlli in calo anche in Sicilia

Hiv, di Aids si parla sempre meno: controlli in calo anche in Sicilia

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Hiv, di Aids si parla sempre meno: controlli in calo anche in Sicilia

Melania Tanteri  |
giovedì 24 Novembre 2022

La pandemia ha comportato un forte impatto sul sistema sanitario in generale e in particolare sul comparto delle malattie infettive.

Casi in calo ma solo apparentemente. Nel giorno della scomparsa di Freddie Mercury, uno dei personaggi più amati della musica internazioale e tra i primi a morire “pubblicamente” di Aids, ci occupiamo di Hiv. E del fatto che, sebbene se ne parli meno e per quanto le cure siano migliorate a tal punto da diminuirne la mortalità, il virus continua a circolare.

I dati della Lila

“La sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV riporta i dati relativi alle persone che risultano positive al test HIV per la prima volta, segnalando che nel 2020 sono 1303 le nuove diagnosi pari a un’incidenza di 2,2 nuove diagnosi su 100.000 residenti”. Nel documento della Lila si sottolinea come i caso regiostrati neò 2020 “hanno risentito dell’emergenza Covid-19. La pandemia ha comportato un forte impatto sul sistema sanitario in generale e in particolare sul comparto delle malattie infettive con limitazioni nell’accesso ai centri di cura e screening con un calo dell’attività di testing”. E’ quanto riporta la Lega italiana per la lotta all’Aids in riferimento all’anno 2020 (ultimo di cui si hanno statistiche).

Nonostante tutto, sempre secondo la Lila, “l’incidenza (casi/popolazione) osservata in Italia è inferiore rispetto all’incidenza media osservata tra le nazioni dell’Unione Europea (3,3 nuovi casi per 100.000″), così come quella delle nuove diagnosi non smette di diminuire dal 2012”.

Controlli e diagnosi in calo

La diminuzione delle diagnosi dovute prevalentemente alla pandemia da Covid che ha rallentato e di molto il numero dei controlli si registra anche in Sicilia dove questi sembrano letteralmente crollati. Secondo un’inchiesta pubblicata su Repubblica, “soltanto in Sicilia, da 200 a 93, stando al Notiziario dell’Istituto superiore di Sanità e al bollettino del servizio di sorveglianza della Regione”. I dati risalgono alla fine del 2021 ma le cose non sembrano così cambiate. “Alla fine di novembre 2021 sono appena 14 le diagnosi a Catania contro le 35 dell’anno scorso” – si legge.

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