Dall'autonomia differenziata alla scuola, dalle pensioni al premierato: l'Italia è un Paese resistente al cambiamento. Il commento.
Dal numero di firme già raccolte in poco tempo si può già capire che l’Autonomia differenziata finirà prima di cominciare. Paradossalmente il luogo dove si sono raccolte più firme ai banchetti è stata la Sicilia, la prima regione ad avere ottenuto l’Autonomia nel 1947.
Questa marea contro, mai una a favore, si porterà via anche il Premierato, e la riforma della Giustizia si limiterà alla cancellazione dell’abuso di ufficio, forse unica riforma bipartisan, se si togliessero i veli dell’ipocrisia. Questo Paese è resistente al cambiamento più di molti altri, a volte è un bene, molte altre meno.
Le Nazioni sono come degli organismi, e questi naturalmente evolvono, noi per insicurezza, per frazionismo, per insicurezza non accettiamo i cambiamenti. Attenzione da anni i cambiamenti proposti non assicuravano alcun beneficio sostanziale, più diritti, più democrazia, ma solo governabilità di consensi o risorse, a beneficio dell’amministratore condominiale di turno. Abbiamo fatto in questi 30 anni più riforme della scuola, e siamo solo diventati più ignoranti e meno competitivi, sul lavoro non abbiamo combinato quasi nulla, mentre tedeschi, francesi e danesi hanno ridotto l’orario di lavoro.
Un lavoro che ha lo stesso costo da Milano a Pantelleria, con costi della vita totalmente differenti. Se poi si vede la situazione di donne e giovani in questo Paese sembriamo di un altro secolo rispetto all’Europa. Parliamo sempre e solo di pensioni, andando avanti e indietro come gamberi impazziti, dando l’impressione, confortata dalla demografia, di essere solo un Paese per vecchi. Per quanto riguarda il governo del territorio abbiamo avuto la pessima riforma del Titolo V di cui è stato responsabile il centrosinistra, anticipando questa sgangherata, e senza risorse, Autonomia differenziata. O l’inutile diminuzione dei parlamentari voluta dai 5stelle, che ha lasciato territori senza rappresentanza non migliorando il contenuto legislativo.
E mentre gli altri hanno forme di governo e leggi elettorali immutabili, noi ci sbizzarriamo a inventarne sempre nuove, peggiorando la partecipazione democratica in un Paese in cui tra poco andranno a votare solo amici e parenti del ceto politico.