Immobiliare, segnali di vitalità per il mercato siciliano - QdS

Immobiliare, segnali di vitalità per il mercato siciliano

Michele Giuliano

Immobiliare, segnali di vitalità per il mercato siciliano

martedì 13 Giugno 2023

L’Istat ha certificato nel 2022 una crescita media delle compravendite nell’Isola. I dati in linea con quelli nazionali dove un piccolo rallentamento è stato registrato solo nel terzo trimestre

PALERMO – Segnali di grande vitalità per il mercato immobiliare siciliano.

Rispetto ai primi nove mesi del 2021, le compravendite nel territorio regionale sono cresciute nello stesso periodo del 2022: se nel 2021 sono state in totale 39.962, nel 2022 sono salite a 44.654. La maggior parte, 42.543, riguardano gli stabili a uso abitazione e accessori, mentre 1.996 compravendite hanno riguardato strutture a uso economico, e 115 a uso speciale.

Nel 2021 le abitazioni e gli accessori “passati di mano” erano stati 37.488, mentre le vendite relative agli stabili ad uso economico sono 2.298, mentre quelli a uso speciale 176. La crescita ha riguardato soprattutto il primo e il secondo trimestre, mentre nel terzo trimestre è stato segnato un rallentamento.

Nell’Isola infatti le compravendite del III trimestre sono state 13.209, a fronte di dati che oscillavano tra 14.576 e 16.896 nei precedenti due trimestri. I dati siciliani sono in linea con quelli nazionali: a livello nazionale, nel III trimestre 2022 sono 220.995 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari (-2,7% rispetto al trimestre precedente e -1,0% su base annua).

Prezzi ancora moderatamente “modici”

La vitalità del mercato è probabilmente dovuto a prezzi ancora moderatamente “modici”, escluse alcune realtà di grandi città, che viaggiano su binari propri. I prezzi infatti, secondo i dati raccolti dall’Istat, sono gradatamente scesi fino al 2020, per poi risalire negli ultimi tre anni, con un andamento comunque abbastanza morbido, tanto da rimanere, a oggi, al di sotto del 2 mila euro al metro quadro. Altro punto a favore della vendita, l’andamento dei tassi di mutuo, ancora relativamente accessibili, e l’andamento dei prezzi degli affitti che, al contrario, sono in crescita costante ormai da diversi anni. In termini territoriali, il settore abitativo nel III trimestre del 2022 segna variazioni percentuali negative in tutte le aree geografiche del Paese: Sud -7,0%, Isole -3,7%, Centro -2,9%, Nord-est -2,5% e Nord-ovest -0,6%.

Il comparto economico è in calo nelle Isole (-5,7%) e nel Sud (-5,2%), mentre è in crescita nel Nord-ovest (+2,2%), nel Centro (+1,7%) e nel Nord-est (+1,4%). Come nell’Isola, anche a livello nazionale buona parte dei trasferimenti di proprietà riguardano gli immobili a uso abitativo, il 94,7%; il 5% riguarda quelle a uso economico e lo 0,3% convenzioni a uso speciale e multiproprietà.

I dati siciliani si muovono diversamento rispetto al nazionale

Dando, invece, uno sguardo al medio periodo, i dati siciliani si muovono diversamente rispetto all’andamento nazionale. Se in Sicilia le compravendite sono cresciute tra i primi tre trimestri del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, in Italia le transazioni immobiliari diminuiscono mediamente dell’1,1% nel comparto abitativo, mentre crescono dell’1,1% nell’economico. Su base annua il comparto abitativo diminuisce nel Nord-est, nel Sud e nel Nord-ovest, mentre cresce nelle Isole e nel Centro.

Al contrario, il settore economico registra variazioni percentuali positive nel Centro, nel Nord-ovest e nel Sud, negative nelle Isole e nel Nord-est. In termini di dimensioni, nei grandi come nei piccoli centri le compravendite abitative diminuiscono (rispettivamente -1,7% e -0,2%) mentre a livello economico crescono (+2,2% nei grandi centri e +0,3% nei piccoli).

Poco meno della metà delle compravendite hanno richiesto convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, -7,4% su base annua. Questo calo è omogeneo su tutto il territorio, sia da un trimestre all’altro (Sud -10%, Isole -8,3%, Centro -6,6%, Nord-est -4,2%, Nord-ovest -3,4%), sia su base annua (Centro -8,7%, Nord-est -8,2%, Sud -7,4%, Nord-ovest -6,6%, Isole -4,4%).

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