Ipotesi serrata generale, governo per ora dice no - QdS

Ipotesi serrata generale, governo per ora dice no

Patrizia Penna

Ipotesi serrata generale, governo per ora dice no

martedì 10 Marzo 2020

Conte non esclude però la possibilità di adottare "misure più restrittive”. Oggi a Palazzo Chigi l'incontro con le opposizioni. Tra le proposte avanzate anche quella della nomina di un commissario straordinario

ROMA – Il governo non ha accettato “al momento” di chiudere tutte le attività non essenziali per due settimane.
“Al tavolo di confronto tra Governo e centrodestra – ha scritto su Facebook la leader di FdI, Giorgia Meloni – abbiamo chiesto la chiusura di tutte le attività per due settimane. La richiesta non è stata al momento accettata, speriamo non serva in futuro”.

I rappresentanti delle opposizioni hanno incontrato oggi a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte per fare il punto sull’emergenza coronavirus. Oltre alla Meloni, a guidare le delegazioni dei partiti c’erano Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi.

Con riferimento alla richiesta di introdurre misure di contrasto del contagio ancora più severe, che contemplino una serrata generale, il presidente Conte non ha escluso affatto la possibilità di adottare “misure più restrittive, ove necessarie”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non ha escluso affatto la possibilità di adottare “misure più restrittive, ove necessarie”.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, teme che l’emergenza venga sottovalutata: “è il momento di scelte forti, coerenti e drastiche. Temiamo che qualcuno stia sottovalutando questa emergenza sanitaria. Speriamo che ci ripensino”.
“E sullo sfondo – ha aggiunto – c’è ancora il nulla dell’Europa che dimostra ancora una volta la sua lontananza”.

Il Presidente Conte, dal canto suo, riferiscono da palazzo Chigi, ha testualmente detto: “Vi assicuro che il Governo continuerà a rimanere disponibile e risoluto, come sin qui ha sempre fatto, ad adottare tutte le misure necessarie a contrastare con il massimo rigore la diffusione del contagio e ad aggiornare queste misure costantemente. Continueremo a raccogliere le istanze degli amministratori territoriali, come facciamo con videoconferenza quotidiana, e continueremo a porre a base delle nostre autonome decisioni politiche le valutazioni del comitato tecnico-scientifico. Faremo in modo che le misure tengano sempre conto di tutti i fondamentali interessi in gioco e siano sempre efficaci e adeguate rispetto all’obiettivo prioritario di contenere il contagio e di tutelare la salute dei cittadini”.

Quella della chiusura totale non è stata l’unica proposta avanzata dalle opposizioni: “Abbiamo ribadito – ha proseguito Meloni – anche un’altra questione fondamentale: il Governo deve dire chiaramente che sarà fatto tutto il necessario per garantire la salute di tutti e tutelare ogni singola attività produttiva e ogni singolo posto di lavoro. Continueremo ad agire e a fare le nostre proposte per il bene della Nazione e del nostro popolo”. E infine, tra le proposte avanzate al premier anche quella di nominare subito un commissario straordinario con poteri di ordinanza sul modello di Guido Bertolaso dopo il terremoto di L’Aquila.

Patrizia Penna

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