Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, impegnato nei negoziati per formare un nuovo governo nel suo Paese, ha chiesto il rinvio del suo processo per corruzione che dovrebbe iniziare il 17 marzo, affermando di non avere avuto accesso a determinati documenti dell’inchiesta. Gli avvocati del primo ministro israeliano hanno inviato una lettera alla corte di Gerusalemme chiedendo un rinvio di 45 giorni dell’apertura del processo. Netanyahu, unico capo di governo nella storia di Israele ad essere accusato durante il suo mandato, è sotto inchiesta per corruzione e appropriazione indebita. Contrariamente a quanto previsto per i ministri, la legge israeliana non impedisce a un capo di governo indagato di rimanere in carica. Il premier, però, non può contare su alcuna immunità davanti alla giustizia. Netanyahu proclama la sua innocenza e afferma di essere vittima di una “caccia alle streghe” da parte della giustizia penale e dei media. La data prevista per l’apertura del suo processo coincide con la scadenza entro la quale il presidente Reuven Rivlin deve designare il responsabile della formazione del governo.
Fondi europei in Sicilia, la segnalazione della giornalista Giangravè: "Dalla Regione nemmeno un euro"
di Redazione
Dopo aver constatato che le segnalazioni alla Regione non hanno avuto riscontri, Giangravè ha segnalato il fatto anche alla Commissione europea ...