Legittima l’ordinanza che vieta i blocchi in portineria nella zona industriale - QdS

Legittima l’ordinanza che vieta i blocchi in portineria nella zona industriale

Legittima l’ordinanza che vieta i blocchi in portineria nella zona industriale

sabato 27 Luglio 2019

Così si è espresso il Tar di Catania in seguito al ricorso della Cgil all’ordinanza del prefetto. Rimangono i problemi: tra mancanza di sicurezza e precarietà dei lavoratori

SIRACUSA – L’ordinanza del Prefetto, che imponeva lo stop ai blocchi nelle portinerie delle aziende nel Polo petrolchimico siracusano (come forma di protesta), risulta “rispettosa dei limiti individuati dalla Corte costituzionale con riguardo al potere di ordinanza extra ordinem previsto dall’art. 2 del TULPS, risultando adeguatamente motivata con riguardo alle precedenti vicende verificatesi sul posto (analizzate anche nell’ambito di un comitato tecnico di coordinamento delle forze dell’ordine), non contrastante con i principi generali dell’ordinamento e con i precetti costituzionali, limitata nel tempo, dettata dall’esigenza di garantire: l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza, l’esercizio dei diritti costituzionali dei terzi (lavoro, libertà d’impresa, libertà di circolazione), la sicurezza degli impianti industriali, nonché il funzionamento di servizi pubblici rilevanti (trasporti aerei, ferroviari e marittimi)”.

Così si esprime il Tar di Catania, a seguito del ricorso presentato dalla Cgil di Siracusa. Insomma, stop (confermato) ai blocchi in portineria come forma di protesta in particolare davanti Isab, Lukoil, Sonatrach, Sasol e Versalis.

“Questo provvedimento della prefettura limita i diritti dei lavoratori, tenendo di contro in maggiore considerazione il diritto di fare impresa. Noi non siamo disposti ad arretrare di un passo” – aveva commentato Roberto Alosi, segretario generale della Cgil siracusana. Oltre a Cgil, anche Cisl si era mossa per protestare contro il provvedimento.

I motivi dell’ordinanza, redatta lo scorso maggio, a firma del Prefetto, Luigi Pizzi, sono molteplici. In primis si tira in ballo la sicurezza degli impianti, che richiedono costante manutenzione. Poi secondo il Prefetto, i blocchi andrebbero a contrastare la libertà di svolgimento del lavoro per gli altri dipendenti, ed infine, andrebbero a creare problemi di ordine pubblico.

Da quello scorso maggio tante le proteste dei dipendenti, tra cui un volantinaggio organizzato sotto la Prefettura sull’urlo “Signor Prefetto, per un attimo si metta la tuta blu e passi da questo lato”.

Ormai, però, la decisione è presa, quell’ordinanza prefettizia non può essere annullata. Ciò non toglie che i problemi nella zona industriale rimangono, così come gli stessi lavoratori hanno denunciato in più di un’occasione: mancanza di sicurezza, precarietà, e paghe che continuano a scendere.

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