Formazione professionale in Sicilia, lettera a Schifani - QdS

Dal caso Turano allo stop ai finanziamenti, gli enti di formazione a Schifani: “Il settore sta soffocando”

Dal caso Turano allo stop ai finanziamenti, gli enti di formazione a Schifani: “Il settore sta soffocando”

Chiara Billitteri  |
venerdì 05 Maggio 2023

Lettera dei rappresentanti delle associazioni al governatore. Nella missiva anche il flop del programma Gol e lo stallo dei fondi europei.

Una lettera al presidente della Regione, Renato Schifani, per avere chiarezza sul futuro della formazione professionale in Sicilia

Ѐ stata firmata da FORMA.RE, CENFOP, FEDERTERZIARIO, ANFOP, ASEF e FORMA Sicilia, e cioè alcune delle associazioni maggiormente rappresentative del settore nell’Isola, che da due anni, ormai, sono “molto preoccupate” di come la Regione sta gestendo i fondi europei per la Formazione. L’ultima goccia è stata l’annuncio, da parte del presidente Schifani, di un possibile “licenziamento” dell’attuale assessore all’Istruzione e Formazione Mimmo Turano, in seguito al suo dichiarato supporto al candidato del centrosinistra alle prossime amministrative a Trapani.

Un addio che, se confermato, secondo le associazioni lascerebbe ancora di più senza risposte un settore che da un paio d’anni non riceve risposte adeguate dalla Regione.

Formazione professionale, icambi al vertice dell’assessorato

Prima a causa dell’addio dell’ex assessore della giunta Musumeci Roberto Lagalla, che ha lasciato la poltrona dell’assessorato per candidarsi a sindaco di Palermo. A questo è seguito l’avvicendamento con Alessandro Aricò, che ha sostituito Lagalla per pochissimi mesi, prima delle nuove elezioni. Poi un altro periodo di stop dovuto alla scelta di Schifani di tenere per sé tutte le deleghe dei 12 assessorati, e infine l’insediamento di Turano come nuovo assessore.

L’incontro con Turano

Solo qualche giorno fa – a fine aprile – Turano ha finalmente incontrato i rappresentanti delle associazioni e preso degli impegni. “Che, però, non potrà mantenere se verrà fatto fuori dalla Giunta”, protestano le associazioni. Non una difesa dell’assessore. Perché “nelle vicende politiche non vogliamo entrare”, scrivono gli enti di formazione nella lettera a Schifani. Piuttosto, un appello “a emanare gli avvisi che ci permettano di utilizzare i 100 milioni di euro del Pnnr e 1,5 miliardi stanziati con la nuova programmazione 2021-2027”.

Lo stop agli avvisi e il flop di Gol

Sì perché, nel frattempo che in Regione si avvicendavano assessori e dirigenti generali, è da più di un anno che l’Assessorato all’Istruzione e Formazione non emana avvisi per l’assegnazione dei fondi.

“La Regione Siciliana – spiega Gabriele Albergoni, rappresentante dell’Associazione degli enti Cenfop Sicilia – ha in dote 100 milioni di euro del PNRR per l’attuazione del famoso Programma GOL”, e cioè i corsi destinati a percettori del reddito di cittadinanza, che sono anche obbligatori nel percorso di reinserimento lavorativo. Se non fosse che “in Sicilia non sono mai partiti”. Allo stato attuale non è mai stato attivato un corso, nonostante la giunta che ha approvato il programma Gol era quella di Nello Musumeci con l’assessore Scavone e l’anno era il 2021. Perché? “Perché la Regione non ha mai fatto i provvedimenti di avvio delle attività”. Un vulnus che fa della Sicilia una delle pochissime regioni ancora ferme sul programma.

Fondi europei per formazione professionale in Sicilia: tutto fermo

Poi ci sono gli 1,5 miliardi di euro stanziati con la nuova programmazione Fse 2021-2027, “ma anche in questo caso non è stato avviato nulla”. Mancano, infine, all’appello, circa 40 milioni di residui della vecchia programmazione (2013-2020) per l’avviso 8: corsi per disoccupati e inoccupati. Attualmente ci sono ancora corsi in fase di svolgimento, e nella graduatoria per l’aggiudicazione dei finanziamenti ci sono ancora corsi che potrebbero partire. Oltretutto, come sempre, anche questi 40 milioni vanno utilizzati, pena la restituzione a Bruxelles.

“Duole evidenziare – scrivono gli enti nella lettera a Schifani – che a cospetto dell’enorme quantità di risorse di cui beneficia la Sicilia, oggi un percettore di Naspi, per esempio, non può ancora frequentare il corso di formazione obbligatorio o accedere a una misura di accompagnamento al lavoro. Un disoccupato siciliano, giovane o adulto che sia, non può frequentare un corso gratuito. Le Agenzie formative siciliane, mantengono aperte le sedi sostenendo costi sulle proprie spalle, i lavoratori degli Enti attendono stipendi arretrati, spesso per rendiconti bloccati dall’Amministrazione Regionale e con lo spettro dei licenziamenti collettivi che diventa sempre più imminente. Nei prossimi giorni saranno convocate le organizzazioni sindacali per avviare le procedure”. Una vera e propria “emergenza in cui sta soffocando il settore, e di riflesso migliaia di donne e uomini siciliani”.

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