Luca Skywalker ancora a spasso fra le stelle - QdS

Luca Skywalker ancora a spasso fra le stelle

redazione web

Luca Skywalker ancora a spasso fra le stelle

sabato 23 Novembre 2019

Per l'astronauta catanese Luca Parmitano ieri una nuova corsa agganciato al braccio robotico per i lavori sul cacciatore antimateria. Intanto gli esperti sottolineano, "grandi promesse da ultimi dati, potremmo trovare qualcosa di inaspettato"

Un altro grande successo per Luca Skywalker, come è ormai famoso Luca Parmitano, catanese, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e per il collega Andrew Morgan della Nasa: in sei ore e mezzo hanno portato a termine senza problemi la seconda delle cinque passeggiate spaziali per allungare la vita al cacciatore di antimateria Ams-02.

“Sono andati avanti per tutto il tempo come un orologio svizzero”, ha detto il capo del Gruppo di esplorazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Bernardo Patti.

Anche questa volta, com’era accaduto nella passeggiata spaziale del 15 novembre, AstroLuca ha raggiunto l’Ams-02 (Alpha Magnetic Spectrometer) come un acrobata, agganciato al braccio robotico della Stazione Spaziale; anche questa volta è stato il leader dell’attività extraveicolare, riconoscibile per le fasce rosse su maniche e pantaloni della tuta bianca: un ruolo che nessun astronauta non americano aveva mai avuto.

Azioni “demolitive” in vista delle successive

Agili e sicuri nei movimenti, gli astronauti hanno dimostrato di avere messo a frutto tutta l’esperienza accumulata nella prima passeggiata spaziale, così come nei lunghi addestramenti a Terra e nelle simulazioni con la realtà virtuale.
Il loro compito consisteva in una serie di operazioni che gli esperti definiscono “demolitive”, ossia nel rimuovere tutte le coperture, le fascette e i cavi che impedivano l’accesso ai tubi da sostituire.

Un lavoro che ha richiesto pazienza, ma le mani racchiuse nei grossi guanti, inquadrate costantemente durante la diretta della Nasa, non hanno mai avuto un attimo di esitazione.

Portati i tubi allo scoperto, otto in tutto, AstroLuca li ha tagliati utilizzando una sorta di tenaglie dal manico giallo, fra i tanti strumenti progettati e costruiti a Terra per lavorare su questo strumento mai pensato per un intervento di manutenzione nello spazio.

Nella prossima passeggiata, la pompa di raffreddamento

Tutto è pronto per la prossima passeggiata spaziale, nella quale i due astronauti dovranno sistemare la nuova pompa di raffreddamento sulla prima, senza spostare quest’ultima.

“Farlo sarebbe stato estremamente complesso”, ha osservato il fisico Roberto Battiston, che fa parte della collaborazione scientifica internazionale guidata dal Cern e rappresenta il contributo italiano, con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Stanchi ma soddisfatti i due astronauti, almeno a giudicare dalle immancabili foto che si sono scattati reciprocamente prima di rientrare nella Stazione Spaziale.

Cacciatore di antimateria, grandi promesse da ultimi dati

Sono arrivati giusto in tempo per stuzzicare la curiosità, gli ultimi dati catturati dal cacciatore di antimateria Alpha Magnetic Spectrometer (Ams-02).

Pubblicati sulla rivista Physical Review Letters dalla collaborazione scientifica guidata dal Cern, i dati riguardano la cattura delle prime particelle di elio cosmico: “E’ una misura che riguarda la materia, ma ci dà il riferimento di alcune caratteristiche che potrebbero essere trovate nell’antimateria, un miliardo di volte meno abbondante”, ha spiegato il fisico Roberto Battiston, che ha visto nascere l’Ams-02 a capo del contributo italiano coordinato da istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

I nuovi dati sono arrivati pochi giorni prima della disattivazione di Ams-02, necessaria per installare il nuovo sistema di raffreddamento grazie alle passeggiate spaziali degli astronauti Luca Parmitano, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e Andrew Morgan della Nasa.

I nuclei di elio sono abbondanti, presenti come sono in circa il 20% dei raggi cosmici, ossia nelle particelle cariche di energia che provengono dallo spazio profondo. In particolare sono state catturati isotopi di elio, ossia particelle con lo stesso numero di protoni ma diverso numero di neutroni, chiamati elio-3 ed elio-4.

“Potremmo trovare qualcosa di inaspettato”

La cosa interessante, ha spiegato Battiston, è che entrambe si trovano nello stesso intervallo energetico dell’antielio-4. Vale a dire che sono una sorta di specchio della loro controparte nell’antimondo.

In passato non sarebbe stato possibile ottenere misure così precise, ma adesso “la ricerca sui raggi cosmici è entrata nell’era della precisione: adesso le cose sono più chiare e si possono vedere gli effetti”.

Quella dell’elio cosmico, in particolare, “era una misura attesa da molto tempo – ha aggiunto – perché è sempre stata considerata il punto di riferimento per capire un possibile componente dell’antimateria”, come una sorta di specchio del loro opposto nel mondo dell’antimateria.

Per il primo firmatario dell’articolo, Alberto Oliva, potrebbe essere l’inizio di un nuovo capitolo avvincente della ricerca sui raggi cosmici: “potremmo trovare qualcosa del tutto inaspettato, proprio come accade quando si entra in territori nei quali non era mai stata rilevata alcuna misura”.

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