Migranti, magistrati francesi a Catania per studiare il modello di accoglienza dei minori - QdS

Migranti, magistrati francesi a Catania per studiare il modello di accoglienza dei minori

Migranti, magistrati francesi a Catania per studiare il modello di accoglienza dei minori

mercoledì 09 Ottobre 2019

Al centro della visita dei togati transalpini i percorsi virtuosi messi a punto dal Consorzio “Il Nodo”. Pricoco, presidente Tribunale minorenni: “Riconosciuto il lavoro di sinergia con l’Autorità amministrativa”

CATANIA – Approfondire la giurisdizione italiana in materia di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in un territorio come Catania, rientrante con Ragusa e Siracusa nel distretto di Corte di Appello etneo, che tra il 2015 e il 2017 ha accolto il 40% dei Minori giunti in Italia. Questo l’obiettivo della visita dei 15 magistrati francesi, presidenti di Corte d’Appello e Procuratori generali, componenti della Scuola nazionale di Formazione della Magistratura Francese che dopo Roma, sono arrivati a Catania, scegliendo anche di “studiare” il modello di accoglienza del “Consorzio Il Nodo”, riconosciuto un’eccellenza a livello internazionale.

Un “focus” sui percorsi virtuosi e innovativi messi a punto dal Consorzio Il Nodo, svolti nell’ambito dei progetti di seconda accoglienza Sprar per Msna dei Comuni di Acireale e Catania impegnati in corsi professionalizzanti di Manutenzione edile, Giardinaggio e Tecnici degli orti urbani, o di Prima accoglienza nel Centro Fami Oltremare, dove si realizzano attività che favoriscono l’integrazione attraverso l’apprendimento della lingua, la didattica per il conseguimento di un titolo di studio e l’acquisizione di competenze lavorative spendibili.

A ricevere i 15 togati francesi, il presidente Fabrizio Sigona e la presidente del Tribunale dei Minori di Catania, Maria Francesca Pricoco. “Una visita di cooperazione giudiziaria rilevantissima, che ci onora – ha esordito la presidente Pricoco – perché dà valore ad un lavoro svolto in tanti anni di sinergia tra Autorità amministrativa e giudiziaria, durante i quali si è consolidata una prassi interpretativa virtuosa che nel 2017 è stata recepita nella legge varata in Parlamento, al momento unica in Europa”.

Numeri alla mano, nelle tre province siciliane sono sbarcati tra il 2015 e il 2017 quasi 50 mila Msna (esattamente 26 mila nel 2016 e 18 mila nel 2017) ed iscritti nel distretto di Corte di Appello di Catania oltre 5 mila procedimenti di tutela. “La legge in vigore ha riconosciuto in maniera sistematica i diritti per Msna e percorsi integrati di applicazione – spiega la magistrata –avendo come presupposto la tutela della persona minorenne vulnerabile e il rispetto dei principi costituzionali di uguaglianza e non discriminazione anche nei confronti del minore giunto in Italia in maniera irregolare”.

Per noi questo incontro è il riconoscimento di un lavoro svolto in sinergia con la rete del territorio con il comune di Catania in prima linea e grazie anche ai finanziamenti del fondo Sprar per la seconda accoglienza e Ministero degli Interno per la prima – ha commentato il presidente Fabrizio Sigona – Con la collaborazione delle imprese, stiamo anche sperimentando nell’ambito dei laboratori professionalizzanti la figura del tutor, dei maestri d’arte cioè, che accompagnano i ragazzi nell’apprendere mestieri spesso da noi trascurati dal giardiniere al tecnico dell’orto al manutentore”.

La visita di studio rientra tra le attività svolte dalla Scuola di Formazione Enm francese, con un calendario di approfondimenti sulle “nuove sfide” della giustizia, rivolto ai Presidenti di Corte d’Appello e i Procuratori generali presso le Corti d’Appello francesi. I magistrati sono stati accompagnati da Monique Olliver, procuratore generale della Corte d’Appello di Tolosa, Eric Negron, primo Presidente, Corte d’appello della Provincia dell’AIX e Pascal Gand, magistrato di collegamento Italia-Malta.

“Quest’anno è stato individuato il tema di approfondimento ‘Giustizia e Vulnerabilità’ – ha spiegato Pascal Gand – La scuola ha scelto l’Italia perché ha un’esperienza forte su fenomeni specifici come immigrazione, caporalato e attività mafiosa ed è interessante capire come su queste forme di vulnerabilità lo Stato, la Giustizia e le associazioni comunità si siano adeguate con un approccio più locale, decentrato e forse più flessibile e pratico rispetto alla Francia, dove il sistema dipende dalle decisioni prese a Parigi. A noi ha colpito questa forte cooperazione”.

La delegazione ha visitato la struttura che accoglie il Centro di Prima Accoglienza Fami Oltremare e la sede di Villa Santa Maria degli Angeli e incontrato i minori attualmente ospiti, arrivati lo scorso giugno.

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