Malamovida, bande e caos: le richieste dei residenti ai candidati

Malamovida, bande e caos: le richieste dei residenti del centro ai candidati

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Malamovida, bande e caos: le richieste dei residenti del centro ai candidati

Melania Tanteri  |
martedì 09 Maggio 2023

Ecco cosa chiedono.

“Chi vuole diventare sindaco di Catania deve tenere in considerazione le esigenze dei residenti del centro”. Sono tanti e da tempo, decenni, chiedono interventi a favore del centro storico e della sua vivibilità, di invertire una tendenza che, da anni, ha visto pian piano trasformare il “salotto buono” della città in un caos. Luogo di illegalità, spaccio e in preda a vere e proprie bande, talvolta di giovanissimi.

Qualche giorno fa, alcuni di loro esponenti di numerose realtà – Associazione Centro Storico, Comitato Gemmellaro/Sciuti, Comitato Bellini, Comitato Castello Ursino, Comitato Piazza dell’Indirizzo e Comitato Spontaneo via Gisira – hanno incontrato i canidati sindaco per illustrare le proprie posizioni e consegnare un documento corposo sulle necessità della parte più turistica di Catania, lentamente precipitata nel baratro.

Le attività richieste

Tutela e vivibilità, contrasto alla Malamovida, tra gli argomenti proposti a chi si candida a guidare la città: una sorta di contratto da sottoscrivere idealmente con i prossimi amministratori cittadini. “Abbiamo sintetizzato in pochi punti le nostre proposte,-chiare, realistiche, realizzabili a costo zero – che nascono da una approfondita analisi e riflessione, maturata sul campo – affermano, Un patrimonio di idee che riteniamo non debba andare disperso e possa contribuire alla risoluzione di alcuni dei problemi della città e alla sua rinascita”.

Programmazione commerciale – urbanistica

Tra le richieste avanzate, l’adozione di provvedimenti di programmazione commerciale- urbanistica, “dettati da motivi imperativi di carattere generale, per un corretto ed armonico sviluppo del settore commerciale ed in particolare per il settore della somministrazione di alimenti e bevande concentrato nel centro storico cittadino – sostengono gli organizzatori. In una città a forte vocazione terziaria, la semplicistica ricezione della direttiva di liberalizzazione Bolkestein si è tradotta nella presentazione di numerosissime dichiarazioni di inizio attività (SCIA) in zona tutelata e non tutelata di esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande. Ha determinato una concentrazione insostenibile di locali in centro storico e squilibri e danni ambientali non indifferenti, richiamati recentemente anche dalla Confcommercio catanese, che hanno modificato in peggio il volto e la vivibilità della città, la sicurezza e la mobilità urbana. La normativa europea di sburocratizzazione mostra piuttosto l’inapplicabilità della semplificazione amministrativa qualora l’insediamento degli esercizi commerciali confligga con la sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità e la necessità di mantenere i regimi autorizzativi. Noi non demonizziamo l’economia della notte, ma l’eccessiva concentrazione di locali nelle strade della movida: via Gemmellaro, via Pulvirenti ,Piazza Scammacca, Piazza Teatro Massimo, Via San Giuliano, Piazza Castello Ursino, Piazza dell’Indirizzo, Via Gisira, via Penninello, piuttosto che rappresentare una risorsa per l’economia cittadina, ha prodotto esternalità negative e costi economici e sociali per l’intera collettività catanese. Da qui la necessità inderogabile di programmare le aperture dei nuovi locali di somministrazione in centro storico e di rendere effettiva la tutela delle Aree di interesse Storico Ambientale.

“Delocalizzare” la movida

Chiedono di individuare altre aree in cui insediare locali e ristoranti, troppo numerosi in un’area tutto sommato ristretta, immaginando “misure di sostegno e agevolazioni fiscali agli esercizi di qualità delle strutture, della gestione e della professionalità, per evitare di esportare le esternalità negative ed assicurare sostenibilità sociale ed ambientale. Aree urbane da valorizzare e incentivare quali quelle a bassa densità abitativa della zona turistico ricettiva costiera sud o quelle delle aree industriali dismesse e delle zone agricole e di turismo rurale dell’hinterland catanese”.

Il Piano generale del Traffico e il contrasto all’illegalità

Chiedono poi un aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano “che tenga conto della recente crescita delle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e delle Aree Pedonali (AP)”. Viabilità, parcheggi, pedonalizzazioni “reali” oltre al contrasto all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, e il controllo delle emissioni sonore sono le altre richieste dei residenti del centro. E ancora, aumento dei controlli della polizia municipale. “A tale scopo riteniamo necessaria l’istituzione di un numero di pronto intervento specifico per la Movida, funzionante in orario notturno che possa coordinare le attività di gestione e controllo, presidiato da personale ad hoc o una delega più ampia nell’ambito della Giunta per l’economia della notte” – scrivono.

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