Malaria riconosciuta in ritardo, avocata inchiesta su morte - QdS

Malaria diagnosticata in ritardo, avocata inchiesta su morte di Loredana Guida

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Malaria diagnosticata in ritardo, avocata inchiesta su morte di Loredana Guida

Redazione  |
sabato 06 Maggio 2023

Colpo di scena nell'indagine sulla morte di Loredana Guida. Sono contestate le tempistiche della somministrazione del test sulla malaria.

Il sostituto procuratore generale di Palermo, Umberto De Giglio, ha avocato l’inchiesta sulla morte di Loredana Guida, l’insegnante di 44 anni di Agrigento deceduta nel 2020 a causa della malaria contratta dopo una permanenza in Nigeria per l’apertura di una scuola nel Paese africano.

La Procura della città dei templi aveva chiesto il processo per omicidio colposo per tre dei medici che avevano preso in cura l’insegnante. Per altri due medici, invece, era stata richiesta l’archiviazione.

I ritardi sulla somministrazione del test

A essere contestati, nel caso, sono le tempistiche e le modalità attraverso le quali venne richiesto e acquisito dall’ospedale a Catania il chinino somministrato a Loredana Guida il 21 gennaio del 2020.

In particolare, venne puntato il dito contro il presunto ritardo relativo alla somministrazione del test per la malaria. La malattia sarebbe stata diagnosticata solo dopo giorni dal suo rientro in Italia, quando la donna aveva già detto di soffrire di alcuni sintomi riconducibili alla malaria.

Inizialmente la malattia venne scambiata per un semplice raffreddore e la donna fu costretta a presentarsi per più volte ai medici del Pronto Soccorso e della Guardia Medica. Le condizioni della maestra si aggravarono fino al decesso. Soltanto dopo diverse ore il ricovero sarebbe stato somministrato il test della malaria.

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