L'ex pm Antonio Ingroia vede le risposte di Messina Denaro durante l'interrogatorio come un dato positivo, ma non reputa probabile una futura collaborazione del boss.
Matteo Messina Denaro ha risposto alle domande dei pm, che ieri lo hanno sottoposto a un interrogatorio in carcere a L’Aquila, ma l’ex pm Antonio Ingroia esclude che inizi una collaborazione con la giustizia e si penta.
Ecco le parole dell’ex pm antimafia oggi avvocato e presidente di “Azione civile” e leader di “Italia sovrana e popolare” all’Adnkronos.
Matteo Messina Denaro, Ingroia: “Escludo collaborazione”
“Escludo che un personaggio della caratura di Matteo Messina Denaro, fresco di arresto, inizi a collaborare. Poi, certo, lo sanno i magistrati, ma dall’esterno mi pare estremamente improbabile che ciò possa avvenire”. Queste le parole di Ingroia dopo la trasferta nel carcere dell’Aquila del procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, e del suo aggiunto Paolo Guida, per interrogare il boss mafioso Matteo Messina Denaro.
“Ho letto che ha risposto alle domande – osserva Ingroia -, e questo è un dato positivo. Non c’è stata una chiusura totale, ma bisognerebbe sapere cosa ha detto rispondendo alle domande. Però, ribadisco, ritengo improbabile che Messina Denaro, uno della sua caratura, possa iniziare a collaborare a un mese dall’arresto”.
Il ruolo della malattia
Per Ingroia, inoltre, la malattia – il cancro – di Matteo Messina Denaro potrebbe contribuire alla sua decisione di non lavorare. “Ahimè – spiega l’ex pm -, siccome i collaboratori di giustizia decidono, in linea di massima, e tranne improbabili ‘pentimenti morali’, di collaborare per recuperare una speranza di vita diversa, anche fuori dal carcere, se è vero che l’aspettativa di vita di Messina Denaro è limitata, mi pare che militi contro qualsiasi possibilità di una sua effettiva collaborazione”.
E la “bella vita” fatta di donne e denaro, potrebbe spingere Messina Denaro a diventare collaboratore di giustizia. “In linea astratta – chiosa Ingroia – potrebbe spingerlo a collaborare, e non è un caso che comunque, al contrario di Riina, abbia deciso di rispondere alle domande, mentre Riina si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. C’è una formale interlocuzione con lo Stato, però da qui a parlare di collaborazione ce ne corre”.