Messina, conti in sicurezza e pressione fiscale contenuta - QdS

Messina, conti in sicurezza e pressione fiscale contenuta

Lina Bruno

Messina, conti in sicurezza e pressione fiscale contenuta

martedì 13 Giugno 2023

Con l’approvazione da parte del Consiglio comunale del Bilancio di previsione 2023/2025 l’Amministrazione ha impostato il percorso tecnico-politico che seguirà nel prossimo triennio

MESSINA – La strategia tecnico-politica per il prossimo triennio è disegnata nel Documento unico di programmazione e nel Bilancio di previsione 2023/2025. Il sindaco Federico Basile lo aveva sottolineato dopo l’approvazione in Giunta e in Commissione dello strumento finanziario e lo ha ribadito lo scorso fine settimana a margine del voto favorevole in Consiglio.

Ci saranno più risorse da destinare per il verde pubblico, per la manutenzione ordinaria delle strade e per tutti i servizi di pubblica utilità che nel solco della continuità amministrativa sono affidati alle partecipate del Comune, che per il primo cittadino “dal 2019 hanno cambiato il volto della città in termini di qualità dei servizi erogati”.

La principale soddisfazione per Basile è quella di “avere mantenuto in sicurezza i conti senza aumentare la pressione sui cittadini e con la consapevolezza che quanto è in programma potrà ora essere realizzato. Ci sono risorse importanti da investire per rilanciare l’economia di Messina”.

Il Previsionale è passato dopo la bocciatura dei sei emendamenti presentati da Felice Calabro (Pd) con cui avrebbe voluto destinare fondi per la manutenzione di strade, alloggi comunali, impianti, scuole, protezione civile e agevolazioni sulla Tari per le famiglie disagiate. Ma pare che ci sia l’impegno di Federico Basile ad analizzare con le opposizioni possibili variazioni di bilancio. Sono stati 13 i consiglieri che hanno dato il loro voto favorevole al Dup e al documento economico garantendo, per il momento, la continuità del percorso amministrativo avviato nel 2018. Hanno giocato un ruolo gli assenti e gli astenuti, resta quindi un’Aula in fibrillazione con 17 consiglieri dell’opposizione che continuano a ritenere illegittima l’elezione a presidente del Consiglio, con la sola maggioranza semplice, di Nello Pergolizzi. Per questo hanno già sollecitato un parere al Dipartimento regionale delle Autonomie locali.

La manovra finanziaria, con tutta una serie di atti collegati come il Documento unico di programmazione, le delibere sui servizi a domanda individuale e sulla destinazione dei proventi dalle concessioni edilizie e sanzioni urbanistiche, ammonta a oltre un miliardo di euro, con stanziamenti di cassa che ammontano a 1,6 miliardi di entrate e 1,4 miliardi di uscite. Da una parte ci sono le entrate che il Comune deve riscuotere e le spese che si è impegnato a sostenere durante l’anno, dall’altra con la gestione di cassa ci sono le entrate e le spese che si prevedono effettivamente nel corso dell’anno.

Un Previsionale è fatto di numeri, ma è nel “come” si muovono che si disegna la linea politica di un’Amministrazione, che deve scegliere quali priorità dare alla propria azione. Le assunzioni a Palazzo Zanca sono un passaggio importante per Basile, che aspetta quel ricambio negli uffici che possa dare slancio e velocità alla macchina burocratica che ha mostra lentezze e impasse in molte procedure. Sono 341 i nuovi inserimenti programmati per il 2023 e 280 per il prossimo anno. Si diceva più risorse alle partecipate. Il contratto del verde tra il Comune e Messina Servizi passerà da sei milioni di euro a otto milioni.

Per Amam, oltre al contratto base del 2016 per la fornitura idrica e le attività legate alla depurazione si aggiunge quello di due milioni per la pulizia delle caditoie e dei tombini e delle fontane e l’installazione delle docce in spiaggia. Sarà incrementato di un ulteriore milione che consentirà all’azienda della distribuzione idrica di occuparsi anche della manutenzione straordinaria delle strade, interventi in casi di emergenza che finora il Comune aveva affidati con appalti a tempo. Anche Amam dovrà attingere a personale esterno, almeno in una prima fase, fino a quando non si potrà procedere ad assunzioni e ne sono previsti 40 per i prossimi due anni.

Anche MessinaServizi con l’incremento del budget potrà inserire nuova forza lavoro, 97 figure in più, di cui 55 per il verde pubblico. Ad Arisme è scaduto il contratto regionale di 500 mila euro e il Comune contribuirà prevedendo 300 mila euro per il rinnovo. La Patrimonio Spa, la partecipata più contestata degli ultimi anni dall’opposizione, ma ritenuta fondamentale dall’Amministrazione, avrà un contratto da un milione di euro, il doppio rispetto al precedente.

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