Tentata corruzione ai carabinieri, denunciato ubriaco a Partinico

“Vi do 300 euro per chiudere un occhio”, cerca di corrompere i carabinieri: denuncia a Partinico

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“Vi do 300 euro per chiudere un occhio”, cerca di corrompere i carabinieri: denuncia a Partinico

Redazione  |
giovedì 02 Maggio 2024

L'uomo denunciato avrebbe tentato non una, ma ben due volte di farla franca con i carabinieri.

I carabinieri della compagnia di Partinico – provincia di Palermo – hanno denunciato un 45enne, residente all’estero, con l’accusa di istigazione alla corruzione e guida da ubriaco, sotto l’influenza dell’alcool.

Ecco il resoconto dell’operazione.

Tentata corruzione ai carabinieri a Palermo da 45enne ubriaco

Nel corso di un servizio di controllo alla circolazione stradale con l’impiego di etilometro, i militari della Sezione Radiomobile, assieme ai colleghi della stazione di Partinico, hanno fermato l’uomo, che stava transitando, di notte, alla guida della sua utilitaria lungo una delle vie principali del centro cittadino.

L’indagato invitato dai carabinieri a sottoporsi all’alcoltest, avrebbe inizialmente rifiutato, offrendo ai militari 300 euro come compenso per chiudere un occhio ed evitargli la verifica del tasso alcolemico. A fronte del “no” degli operanti, il 45enne si sarebbe sottoposto al test a seguito del quale sarebbe stato riscontrato un tasso alcolemico superiore alla norma.

L’uomo tuttavia avrebbe nuovamente tentato di corrompere il personale dell’Arma per evitare la contestazione e avrebbe posizionato una banconota da 50 euro sul piano dov’era collocato l’etilometro.

La denuncia

I militari concluso il controllo hanno denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica di Palermo con l’accusa di istigazione alla corruzione e guida sotto l’effetto dell’alcol.

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È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’autorità giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

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