Messina Denaro, procuratore Palermo: "Detiene segreti organizzazione, sa molto su stragi" - QdS

Messina Denaro, procuratore Palermo: “Detiene segreti organizzazione, sa molto su stragi”

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Messina Denaro, procuratore Palermo: “Detiene segreti organizzazione, sa molto su stragi”

Redazione  |
martedì 17 Gennaio 2023

ll procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, torna a commentare l'arresto del boss Matteo Messina Denaro.

Matteo Messina Denaro “è sicuramente un punto di riferimento di costa nostra nel trapanese, ma è anche detentore di una significativa serie di segreti dell’organizzazione”. Lo afferma, a SkyTg24, il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, all’indomani dell’arresto di Matteo Messina Denaro.

De Lucia: “Ricerca documenti in corso”

“A prescindere dalla ricerca dei documenti, che è in corso”, Messina Denaro “è a conoscenza di dinamiche di alto livello nell’azione della cosa nostra siciliana e con specifico riferimento agli eventi stragisti di cui è stato assoluto protagonista – conclude de Lucia – Sa molto non solo sull’organizzazione di quelle stragi ma sul perché furono scelte le opere d’arte oggetto degli attentati nel ’93”.

L’importanza delle intercettazioni

“Per quanto riguarda Cosa nostra, ribadisco che senza le intercettazioni questo tipo di indagini non si possono svolgere. Dopo di che – ha detto Maurizio de Lucia -., tutti i delitti che comportano una correlazione tra persone, per essere chiari il tema della corruzione, richiede che due persone si mettano d’ccordo verbalmente ed è un reato nel quale nessuno ha interesse a denunciare l’altro, quindi sono reati destinati a restare coperti. E’ una scelta del legislatore decidere se gli stessi strumenti che usiamo nei processi di mafia si possano usare nei processi di corruzione, certo è che senza le intercettazioni tutti quei reati che hanno soglia di oscurità sono difficili da scoprire, mentre se abbiamo gli strumenti possiamo incidere”.

Il medico indagato

Ci sono indagini a diversi livelli – ha aggiunto il procuratore di Palermo rispondendo a una domanda sull’iscrizione di un medico nel registro degli indagati. “Il primo è identificare la rete che lo ha protetto, consentendogli di curarsi con le false identità e in questo senso è inevitabile procedere indagando chi ha creato la prima documentazione sanitaria cioè il medico, poi gli accertamenti sono in corso e vedremo il livello di responsabilità”, continua aggiungendo che indagini sono inoltre rivolte a “tutta le rete che lo ha protetto dal punto di vista della logistica, è stato arrestato insieme a lui l’autista che lo ha accompagnato e sono in corso ulteriori accertamenti. Stiamo cercando di ricostruire la rete dei suoi affari immediati nel breve periodo ma nel lungo periodo l’obiettivo è ricostruire tutto il suo percorso di latitanza”.

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