Ieri un vertice tra presidente Schifani e rappresentanti del Viminale: “Necessario intervenire sugli Stati di partenza”. Il Governo nazionale va verso il potenziamento dei centri di accoglienza
PALERMO – L’emergenza migranti non accenna a fermarsi e continua a investire l’Italia. Lo confermano i numeri pubblicati sul sito del Dipartimento Immigrazione del ministero dell’Interno. I grafici che illustrano la situazione aggiornata al 31 marzo e dimostrano che il numero delle persone sbarcate è aumentato in maniera esponenziale: nel 2021 sono sbarcati sulle coste italiane in 7.428, nel 2022 sono stati 6.832 mentre nel 2023 in soli tre mesi sono arrivati in 27.280. Solo nei primi 6 giorni del mese di aprile sono sbarcati 640 migranti, con grave rischio per la loro vita, viste le condizioni meteo avverse di questi giorni. Costa D’avorio, Guinea e Pakistan sono i Paesi da cui arriva la maggior parte di queste persone. Seguono Tunisia, Bangladesh, Egitto, Camerun, Siria, Mali e Burkina Faso.
Ieri il presidente della Regione, Renato Schifani, ha incontrato in Sicilia il responsabile del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale, Valerio Valenti, alla presenza del Prefetto di Palermo Maria Grazia Cucinotta. Il governatore ha esposto la critica situazione sulle coste dell’Isola, con i flussi che sono rallentati negli ultimi giorni soltanto a causa del maltempo. “Ma riprenderanno con intensità nelle prossime settimane – ha dichiarato Schifani – e per limitarli è necessario intervenire sugli Stati di partenza e, tra questi, sulla Tunisia. Siamo alla vigilia di un’ondata migratoria dai Paesi nordafricani. Solo la garanzia di una sua stabilità istituzionale può permettere il blocco del fenomeno migratorio. È necessario aiutare la Tunisia, anche tramite il Fondo monetario internazionale. Le migrazioni vanno bloccate sul nascere”.
“Solo due settimane fa – ha aggiunto il presidente della Regione – in poche ore, sono arrivate a Lampedusa 2.600 persone. La Regione ha offerto assistenza anche con coperte e scarpe, ma l’hotspot attuale non è in grado di far fronte a questi flussi. Siamo alla vigilia di una migrazione in stato di necessità e urgenza”.
Il Governo nazionale ha già disposto il potenziamento dei centri di accoglienza della Sicilia e della Calabria e ieri nel corso dell’incontro è stata fatta una valutazione sullo stato dei centri di Lampedusa, Pozzallo e Porto Empedocle. “Si dovrà proseguire a livello nazionale – ha concluso Schifani – nella logica della veloce distribuzione dei migranti sbarcati sul nostro territorio”.
Sempre ieri il senatore pentastellato Stefano Patuanelli ha detto che l’emergenza migranti va affrontata coinvolgendo l’Europa e non si possono più demandare ai singoli Stati membri le decisioni su come gestire il problema. La redistribuzione dei migranti per Patuanelli va decisa in Europa “al di là degli egoismi dei singoli Paesi”, e ha fatto riferimento alle nazioni del Nord Europa.
La deputata di Forza Italia Matilde Siracusano ha poi aggiunto che in Italia l’obiettivo del Governo è quello di realizzare un centro accoglienza in ogni regione e a livello internazionale di stipulare accordi con i Paesi di origine per i rimpatri.
Nell’attesa, ciclicamente l’hotspot di Lampedusa arriva al collasso e una settimana fa la struttura è arrivata a ospitare fino a 2.500 persone a fronte di una capienza di 400.