Dopo dieci giorni di peregrinazioni, la nave sbarcherà domattina a Pozzallo. Settanta dei 104 migranti a bordo ricollocati in Francia e Germania. Le pressioni di Italia Viva e Pd. Vito Crimi (M5s) ripete la favola salviniana dei porti chiusi
La Ocean Viking sbarcherà a Pozzallo domani alle otto del mattino con i 104 migranti salvati il 18 ottobre scorso.
Lo ha reso noto il Viminale, autorizzando lo sbarco a conclusione della “procedura di ricollocazione in base al pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta: Francia e Germania, in particolare, ne accoglieranno settanta”.
“Dopo dieci giorni in mare è stato assegnato il porto alla Ocean Viking, ma solo dopo che per tutti i migranti è stata definita la ricollocazione secondo gli accordi di Malta”.
Lo ha detto il viceministro dell’Interno Vito Crimi (M5s), che, nell’occasione, ha tirato fuori nuovamente la favola salviniana dei “porti chiusi” – in un’Italia che ha 7.600 chilometri di coste e in cui la gran parte dei migranti giunge con sbarchi autonomi – sottolineando senza una decisione preventiva sui ricollocamenti, le navi delle ong non attraccheranno in Italia.
“E’ stata garantita – ha proseguito Crimi – l’assistenza e la cura a chi ne aveva bisogno, ma questo governo ha confermato ancora una volta l’autorevolezza necessaria a garantire che l’Europa si faccia carico del fenomeno migratorio non lasciando sola l’Italia. Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa”.
Si delineano dunque, all’interno del governo, due posizioni diverse: chi, come gli esponenti di Italia Viva e il Pd, hanno fatto pressione perché la nave sbarcasse invocando ragioni umanitarie, e chi invece, come il grillino Crimi, replica le posizioni salviniane: “A chi in questi giorni ha chiesto di far sbarcare la Ocean Viking, senza trovare soluzioni, io dico – ha sottolineato l’esponente del M5s – attivatevi perché l’Europa si faccia carico di chi sbarca prima di pretendere di far attraccare le navi delle Ong, aiutateci a far si che l’Italia non resti sola”.
Pressioni per lo sbarco erano arrivate dal presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, palermitano come Crimi, che su Facebook aveva minacciato: “O il governo italiano fa sbarcare subito i naufraghi, o chiederò di salire a bordo come per la Sea Watch e la Diciotti per verificare le condizioni sanitarie dei migranti e dell’equipaggio. Adesso basta”.
Gli aveva fatto eco su Twitter Matteo Renzi: “La Ocean Viking va fatta sbarcare subito. Non si tengono le persone in mezzo al mare. Lavoriamo per il progetto Africa e per aiutarli a casa loro, come dico da anni. Ma quando ci sono persone in mare, si devono far sbarcare, punto”.
In un altro tweet la viceministro dell’Istruzione Anna Ascani (Pd) aveva aggiunto: “Tra i migranti a bordo ci sono anche donne e bambini. I più piccoli hanno solo due mesi. Che colpa hanno? Non è possibile lasciarli ancora in mare. Non c’è più tempo da perdere. Fateli scendere”.
Secondo Crimi, comunque, “la ricollocazione ovviamente non è la soluzione, ma è solo la cura dei sintomi di un fenomeno che investe l’Italia ma di cui l’Europa deve farsi carico. Dobbiamo lavorare perché non ci siano le partenze, perché nessuno rischi la vita in mare, e non è con gli slogan ma con il serio lavoro di collaborazione tra gli Stati Europei e con gli stati del nord Africa interessati dalle rotte migratorie che riusciremo ad incidere sulle origini del fenomeno”.
Con il consueto linguaggio greve, definendo i naufraghi salvati “clandestini” mentre non lo sono, è intervenuto anche Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia che, da presidente della Giunta delle autorizzazioni a procedere del Senato, scrisse una relazione favorevole all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per il caso Diciotti.
“L’Italia – ha detto, ripetendo i temi cari a Salvini su una presunta invasione che non ha alcun riscontro nei numeri – è diventata nuovamente destinataria di una vera e propria invasione di clandestini. Bisogna chiudere i porti e controllare i confini marittimi, non agevolare le ong che fanno, oggi come ieri, da tramite per i trafficanti di persone”.
Michael Fark, capomissione di Medici senza frontiere che gestisce la nave insieme a Sos Mediterranee, ha espresso soddisfazione riguardo al fatto “che Francia, Germania ed Italia abbiano finalmente trovato una soluzione per il ricollocamento di tutti i 104 naufraghi a bordo della Ocean Viking: dopo giorni bloccati in mare e con alle spalle le orribili condizioni sopportate in Libia e lungo tutto i loro viaggio, finalmente potranno essere portati al sicuro. Questi prolungati, inumani, blocchi non devono continuare”.