Mobilità, dai paesi etnei alla Playa occorre una nuova rete di trasporti - QdS

Mobilità, dai paesi etnei alla Playa occorre una nuova rete di trasporti

Melania Tanteri

Mobilità, dai paesi etnei alla Playa occorre una nuova rete di trasporti

giovedì 16 Novembre 2023

Pums verso l’approvazione del Consiglio metropolitano. Intanto per i comuni dell’hinterland rispunta l’ipotesi Etna rail. Il dg Fce esclude l’allungamento della metro fino al viale Kennedy

CATANIA – Una pianificazione territoriale generale che possa mettere a sistema tutta la rete di trasporti della Città metropolitana di Catania, ovvero del territorio provinciale, quantomeno quello con l’Hinterland etneo. C’è attesa per il Pums, il Piano urbanistico della mobilità sostenibile che consentirà di pianificare, programmare e mettere in atto alcune iniziative per puntare su sistemi alternativi di trasporto che possano alleggerire il territorio dal traffico.

Il Pums in dirittura d’arrivo

Il documento, a quanto pare, sarebbe in dirittura di arrivo. Come confermano dagli uffici di via Nuovaluce, il Pums è stato adottato nel 2022 e sottoposto a Vas: ora, dopo la fase partecipativa già realizzata, si è entrati nella fase conclusiva che porterà all’approvazione da parte del Consiglio metropolitano. “Ma lo strumento è già attuativo – affermano degli uffici dell’ex Provincia – per quanto riguarda i finanziamenti ad esempio, la Città metropolitana ha lavorato molto anche se i tempi per questo genere di piani, sono lunghi”.

Il progetto EtnaRail

In ogni caso, una volta approvato, verrà divulgato immediatamente e poi monitorato. Lo strumento servirà, ad esempio, a immaginare il sistema di trasporto che possa collegare i paesi pedemontani; sembra sia ancora in piedi il progetto Etna Rail, una monorotaia di superficie, ma tutto dovrà passare dai Comuni e dagli organi politici che dovranno stabilire cosa realizzare e in che modo. Come spiega il direttore generale della Ferrovia Circumetnea di Catania, Salvatore Fiore. Che esclude la possibilità che sia la metropolitana a collegare i paesi etnei e l’Hinterland.

“Bisogna scegliere il tipo di trasporto che non può essere quello metropolitano – afferma Fiore – perché ci sono troppe pendenze. In ogni caso, occorre che la politica pianifichi, immagini anche il tracciato ed eventuali parcheggi”.

Secondo Fiore, la metropolitana non è la soluzione a tutto: occorrerebbe invece applicare i sistemi corretti in base alle esigenze, di mobilità innanzitutto, ma anche in relazione al rapporto costi – benefici.

Escluso l’allungamento della Metro fino alla Playa

Per questo, il numero uno della Circumetnea esclude l’allungamento della metropolitana fino alla playa o alla zona industriale. “Quando la metropolitana arriverà in aeroporto, vi saranno fermate poco distanti dai lidi della playa – spiega il direttore -. E non lontano neanche dalla zona industriale dove, più che un collegamento su rotaia, occorrerebbe un autobus che possa collegare la zona proprio con le fermate della metro. Questo sarebbe sensato e con costi sostenibili”.

L’idea di Fiore è quella di realizzare altrove, per la zona industriale o per la playa, il metro shuttle, la navetta come quella che collega la fermata Milo con la Cittadella universitaria, di cui il dirigente è molto fiero la cui utenza in poco è quasi raddoppiata. Un grande successo reso tale anche dalla frequenza della navetta, che passa ogni 10 minuti in orario di punta e ogni 20 negli altri orari, e dall’applicazione con cui gli utenti possono controllare gli orari effettivi.

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