Il sindaco di San Michele Ganzaria, Danilo Parasole, fa la conta dei danni e chiede l’intervento della Procura calatina affinché apra un fascicolo sull’incendio: “Non demorderemo”
SAN MICHELE DI GANZARIA (CT) – Il bilancio dell’incendio che ha devastato la Montagna Ganzaria è devastante. La zona interessata parte dal versante Calatino, attraversa la Montagna Ganzaria sino ad arrivare ai costoni che conducono verso Gela e Niscemi. L’incendio è durato diverse ore, alimentato dalle foglie secche e dal caldo estivo, quando i vigili del fuoco intervenuti sono riusciti finalmente a domare le fiamme, grazie anche alla preziosa collaborazione della Forestale, della Protezione civile e dell’intervento di cinque mezzi aerei. Nel frattempo, parte della macchia mediterranea è andata persa.
Monte Ganzaria, l’intera area boschiva è andata distrutta
“L’intera area boschiva, la fauna, la flora, le recinzioni che delimitavano le zone, i rifugi per i lavoratori forestali distrutti e rasi al suolo”. È intervenuto così il sindaco di San Michele di Ganzaria, Danilo Parasole. “Querce secolari, castagni, che le attuali generazioni, anche se reimpiantate, non avranno più la possibilità di vedere. Un territorio devastato, un paesaggio surreale quello che si presenta agli occhi. Gli amanti della bici e del trekking non avranno più la possibilità di ammirare quel connubio che presentava Piano Cannelle, tra natura e archeologia. Chiederemo alla Procura della Repubblica di Caltagirone di aprire un fascicolo per il danno da tutti subìto e non demorderemo perché teniamo al nostro territorio e non possiamo permetterci di farci intimidire da tali crimini”.
“Ripartiamo – ha aggiunto il primo cittadino – dalla vicinanza e solidarietà mostrata dal presidente dell’Assemblea regionale Gaetano Galvagno, da Giuseppe Lombardo, che immediatamente appresi i fatti, hanno mostrato solidarietà e disponibilità a sensibilizzare gli organi in cui hanno ruoli di rappresentanza, dai colleghi sindaci del Calatino, in particolare Caltagirone, Mirabella Imbaccari, Mineo, Scordia, che hanno subito mostrato disponibilità di aiuto, dal gruppo consiliare del Comune di Mineo e dalla vicinanza del sindaco della città a noi gemellata, Giengen an der Brenz, che manifesta la volontà di un immediato supporto, oltre ai tantissimi cittadini che hanno mostrato disponibilità di aiuto”.
Incendio Monte Ganzaria, ci sono stati momenti di paura
Il sindaco ha poi ringraziato tutti coloro che hanno formato la macchina che è riuscita a spegnere l’incendio e ad evitare conseguenze ancora più catastrofiche. “Non ci fermiamo, – ha precisato – la mia personale stima, quella dell’intera amministrazione comunale e quella della mia comunità, che mi pregio rappresentare, ai Vigili del fuoco, Corpo forestale, insieme agli operai, i Nopi e la Soris, che hanno assecondato tutte le richieste di aiuto. Le ore trascorse durante l’incendio sono state molto delicate e in diverse occasioni per gli operatori ci sono stati momenti di paura. Tutti i volontari si sono impegnati per salvare il possibile. Le squadre intervenute sono state, la 1116 Mirabella Imbaccari, la 603 Nicolosi, la 1148 Scordia, la 064 Adrano,la 1392 Ragalna,la 1096 Belpasso,la 1362 Caltagirone e la 1399 di San Michele di Ganzaria, che, per prima giunta sui luoghi, ha operato ininterrottamente. Grazie infinite, siamo già a lavoro per percorrere tutte le strade e assicurare alla giustizia i responsabili; per trovare soluzioni, finanziamenti e interventi per ridare alle prossime generazioni quel patrimonio boschivo che i nostri padri ci avevano consegnato e che non siamo stati in grado di salvaguardare”.
Il presidente Galvagno: “Criminali. Non c’è altro modo per definire i piromani”
Proprio sulla questione riguardante l’origine dell’incendio è intervenuto anche il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno: “Criminali. Non c’è altro modo per definire i piromani che sfregiano la nostra terra. Sono vicino alla comunità di San Michele di Ganzaria, all’amministrazione guidata dal sindaco Danilo Parasole e al Consiglio comunale presieduto da Michele Napoli, che mi ha informato costantemente di ciò che stava accadendo. Purtroppo, spenti i fuochi rimane la rabbia e la tristezza”.