È morta Lina Wertmüller, la grande regista del cinema italiano - QdS

È morta Lina Wertmüller, la grande regista del cinema italiano

È morta Lina Wertmüller, la grande regista del cinema italiano

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giovedì 09 Dicembre 2021

Si è spenta nella sua casa di Roma. L'icona del mondo del cinema era nata il 14 agosto 1928. Le tappe della sua carriera

È morta Lina Wertmüller. La grande regista italiana aveva 93 anni. A darne notizia un amico di famiglia sui social.

Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich -questo il suo nome all’anagrafe – è morta oggi 9 dicembre.
Nata a Roma il 14 agosto 1928. Ha firmato film come ‘Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto’, ‘Pasqualino settebellezze’, ‘Mimì metallurgico’ segnando la storia della commedia italiana. 

Wertmüller è stata la prima donna candidata all’Oscar, nel 1977, come miglior regista. Nel 2019 è arrivato per lei un Oscar onorario. Ha cominciato la sua carriera di regista quando ancora poche donne lo facevano. Ed è presto diventata un punto di riferimento per molti, in tutto il mondo.

Il suo carattere deciso e la rivendicazione dei diritti della donna

Il suo carattere? Deciso, quello di chi non ha mai nascosto le sue idee, che fosse l’adesione al Partito Socialista o la rivendicazione dei diritti della donna nel mondo del cinema. Alla consegna dell’Oscar onorario fece sbellicare la platea suggerendo che il Signor Oscar da ora in avanti potrebbe essere ribattezzato al femminile.

Più in generale, invece, ha preso le distanze dalle posizioni oltranziste del femminismo ribadendo: “Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o perché si è donna. Lo si fa perché si ha talento. Questa è l’unica cosa che conta per me e dovrebbe essere l’unico parametro con cui valutare a chi assegnare la regia di un film. Come tutte ho avuto i miei problemi a farmi accettare ma me ne sono infischiata. Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva”. E ci è riuscita, come testimonia una carriera fitta di successi. E’ stata la prima donna a spuntare una nomination come migliore regista ai tempi di “Pasqualino settebellezze” (1976) che ne totalizzò ben quattro; è stata la prima donna ad avere successo in tv ai tempi degli “sceneggiati” con la trionfale accoglienza del “Giornalino di Giamburrasca” (1964-65) e divide con Iaia Fiastri il privilegio di avere avuto spazio nella premiata ditta Garinei&Giovannini.

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