Originario di Sambuca di Sicilia, nel corso della sua carriera il generale ha ottenuto diversi successi e riconoscimenti.
Dolore a Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento: la città piange la morte del generale di brigata Fausto Milillo. Il militare era ricoverato all’ospedale Umberto I di Roma, in gravi condizioni, per una broncopolmonite.
Pare che le sue condizioni si fossero aggravate dopo aver contratto il Covid.
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Chi era il generale Fausto Milillo
Figlio del generale Ignazio Milillo, l’autore dell’arresto di Luciano Liggio a Corleone, Fausto Milillo era uno dei massimi rappresentanti siciliani dell’Arma dei carabinieri. Originario di Sambuca di Sicilia (AG), viveva a Roma da diverso tempo. Nel 1991 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere ordine al merito della Repubblica Italiana. Nel corso della sua lunga carriera, ha svolto anche il ruolo di presidente della Fondazione italiana legalità e sviluppo.
Il cordoglio
Innumerevoli i messaggi di cordoglio da amici, colleghi, concittadini. Tra i tanti c’è anche quello del sindaco di Sambuca di Sicilia, Giuseppe Cacioppo, che su Facebook scrive: “Ieri, a Roma, è venuto a mancare il Generale di Brigata Fausto Milillo. Aveva 70 anni. Sambucese di origini, il Generale dei Carabinieri, era molto legato a Sambuca dove nacquero i genitori e dove trascorreva le vacanze estive nella villa di Adragna (…) La sua carriera è stata decorata di molti successi riconosciuti in ambito nazionale. Di recente era stato anche presidente della Fondazione Italiana Legalità e Sviluppo. Alla moglie, ai tre figli, al fratello Generale Gianfranco Milillo, alla sorella e ai nipoti tutti giungano l’affetto e le condoglianze personali, dell’amministrazione e dell’intera comunità sambucese”.
Anche il Gruppo KSM esprime il proprio cordoglio sui social: “La società ha perso il suo prestigioso Presidente che ha avuto, nei confronti della società e dei lavoratori, il grande merito di avere salvato l’azienda ed il posto di lavoro degli oltre mille dipendenti in un momento delicato. Un provvedimento cautelare, rivelatosi successivamente incauto, stava determinando la chiusura dell’attività. Il Generale in un impeto di generoso altruismo si è sostituito ai vertici della società e forte del suo prestigio ha garantito la prosecuzione dell’attività. Un grande uomo che ha lasciato un vuoto incolmabile e che rimarrà nella memoria di quanti come noi lo conobbero e apprezzarono”.