"No ponte, no ai predoni, no allo scempio": la protesta a Messina contro il progetto Salvini

“No ponte, no ai predoni, no allo scempio”: la protesta a Messina contro il progetto Salvini

Daniele D'Alessandro

“No ponte, no ai predoni, no allo scempio”: la protesta a Messina contro il progetto Salvini

Salvo Catalano  |
sabato 17 Giugno 2023

Circa tremila persone, di tutte le età, di diversi partiti ed estrazione sociale, sono scese in strada per dire no alla grande infrastruttura

Gli organizzatori avevano comunicato alla Questura di Messina che sarebbero stati non più di mille. I numeri reali della manifestazione No Ponte che si è svolta oggi pomeriggio a Torre Faro hanno sorpreso pure loro. Circa tremila persone, di tutte le età, di diversi partiti ed estrazione sociale, sono scese in strada per dire no alla grande infrastruttura che il governo Meloni ha rimesso in piedi, rispolverando il vecchio progetto del 2010 e affidando direttamente alla società We Build il compito di aggiornarlo e di realizzare l’opera.

Tante le bandiere del Pd, di Potere al popolo e Unione popolare, dei No Muos, dell’Arci, dei sindacati Cgil e USB. Del WWF e di Legambiente. Ma moltissimi cittadini comuni, famiglie con passeggini, professionisti e centri sociali insieme. “Il no al Ponte non è di destra né di sinistra – ragiona un partecipante che si dichiara di destra – Il Ponte devasterebbe la nostra città, Messina è una città di destra eppure ha eletto sindaco anni fa Renato Accorinti, simbolo del movimento No Ponte. Questo dimostra quanto sia trasversale il dissenso a questa opera”.

Matteo Salvini preso di mira

Il più preso di mira al corteo è il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e qualcuno ricorda le sue vecchie posizioni non proprio favorevoli all’infrastruttura.
Tra le ragioni dei No ponte si mischiano quelle ambientaliste (“uno dei paesaggi più belli d’Europa verrebbe stravolto”, dicono i promotori della manifestazione) e ingegneristiche (“Il ponte stradale e ferroviario a unica campata più lungo al mondo al momento misura 1,4 km – spiega il professore dell’università di Reggio Calabria, Domenico Gattuso che ha sfilato coi manifestanti – l’ingegneria dovrebbe fare un salto triplo per arrivare agli oltre tre km previsti sullo Stretto). Grande preoccupazione tra gli abitanti di questa zona di Messina che verrebbe direttamente coinvolta dalle opere necessarie alla costruzione del ponte. “Ci saranno espropri – dice una residente – ma quello che più ci fa paura è che si cominci qualcosa di enorme che rischia di rimanere una incompiuta, devastando solo il nostro territorio”.
Il corteo è partito da via Circuito in località Torre Faro per arrivare proprio sotto il grande pilone che guarda da vicino la costa Calabriala manifestazione, colorata e pacifica, si è conclusa intorno alle ore 20.

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