"Non possiamo tacere": le richieste dei fedeli laici alla politica al voto

“Non possiamo tacere”: le richieste dei fedeli laici alla politica siciliana e nazionale

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“Non possiamo tacere”: le richieste dei fedeli laici alla politica siciliana e nazionale

Melania Tanteri  |
mercoledì 07 Settembre 2022

E' condensato in 8 pagine il documento elaborato dall'Ufficio di Pastorale sociale del lavoro della diocesi di Catania.

Responsabilità, partecipazione, impossibilità di lasciare una delega in bianco di fronte a un momento storico politico e sociale così delicato. E’ condensato in 8 pagine il documento presentato alla stampa illustrato alla stampa dall’arcivescovo di Catania Don Luigi Renna ed elaborato dall’Ufficio di Pastorale sociale del lavoro della diocesi di Catania in vista del voto del prossimo 25 settembre, con il contributo di tanti esponenti laici della società civile. Un tema caldo, caldissimo, le prossime elezioni, sul quale si richiede l’impegno, dei politici così come degli elettori.

Partecipazione e vigilanza

In premessa nel documento si legge la necessità “di partecipare alla questione politica, dire una parola di speranza e dare concretamente il nostro contributo per risolvere le numerose, gravi emergenze in vista del bene comune”, si legge. “Una democrazia autentica deve essere partecipativa”. E di non firmare deleghe in bianco. “La complessità e la delicatezza dell’attuale quadro politico ci inducono a dire che non c’è spazio per “l’accidia politica” e che ora più che mai l’assenteismo, la delega in bianco, il rifugio nel privato, non sono leciti a nessuno”.

L’astensione, nemico da combattere

Una presa di posizione sulla partecipazione necessaria di tutti i cittadini in questo momento, ma anche la consapevolezza della delicatezza del momento storico caratterizzato non solo dalla guerra e dalla crisi economica, ma dalla possibile carestia seguita alla pandemia che ha portato con sé nuove forme di povertà. “L’atteggiamento dei partiti – si legge nel documento – sembra più proteso a sanare le divisioni interne e a gettare discredito sugli avversari che a lasciarsi interrogare dai problemi nazionali e dalle tragedie internazionali per trovare risposte adeguate in ordine al bene comune”.

L’affondo sul sistema elettorale

Inoltre, “il sistema elettorale in vigore per le consultazioni politiche, in nome di una auspicata
maggiore governabilità, da una parte, lascia agli elettori un ridotto margine di scelta dei propri
rappresentanti,
indicati dalle leadership dei partiti o delle coalizioni; dall’altra, avendo
sostanzialmente eliminato le preferenze nominative, non consente più di radicare nell’eletto la
“responsabilità politica” per i propri atti e comportamenti – si legge. L’eletto, in sostanza, non risponderebbe più delle scelte politiche alla base elettorale, ma solo al proprio partito”.

Le grandi sfide

L’appello è rivolto alla società civile di cui si chiede il “risveglio”, per affrontare le “grandi sfide”. prima tra tutti la povertà economica. Secondo l’Istat, che riporta il documento, sono 5,6 milioni le persone e 1,9 milioni le famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta. “In Italia – si legge – queste famiglie non possono permettersi beni e servizi che vengono considerati essenziali per uno standard di vita accettabile”. Una questione per il Quotidiano di Sicilia affrontato sentendo la carta d’identità di Catania.

La crisi occupazionale, aggravata in Sicilia, soffocata dalla precarietà, dal lavoro nero da quello illegale e dalla abusivismo. Seguono la povertà abitativa è quella educativa, con una dispersione scolastica che si aggira intorno al 20 per cento; “la Città metropolitana di Catania – si legge ancora – poi si colloca al primo posto fra le 13 città metropolitane con il 25,2% degli abbandoni della scuola”.

“Una situazione drammatica aggravata nella nostra Regione dalla definitiva chiusura o drastica riduzione dell’attività formativa degli enti di eccellenza” – sostengono i redattori del documento. Che chiedono impegno e senso di responsabilità alla politica. “Chi ha la responsabilità nel campo della politica delle istituzioni non può far finta di non sapere di non vedere – affemano.

Agire contro la criminalità. Altro aspetto fondamentale legato nettamente al costrasto alla povertà, reale ed educativa, dal momento che “La Sicilia si pone ai primi posti fra le regioni con la più alta percentuale di denunce nei confronti di minorenni per associazione a delinquere, anche di stampo mafioso”.

E ancora, politiche a favore dell’ambiente, interventi infrastrutturali, agire contro le disuguaglianze vecchie e nuove, garantire efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, garantire il rispetto dei diritti di tutto, tutelare la vita e la famiglia, accogliere e sostenere le persone svantaggiate tra le richieste ricolte alla politica. Agli elettori si chiede di individuare il politico “che cerca veramente il bene comune del Paese”, e che sia guidato da “competenza ed etica”.

L’impegno in prima persona

L’invito è a sottoscrivere il documento, “Come cristiani laici, in piena collaborazione con l’Ufficio per i Problemi sociali e il lavoro dell’Arcidiocesi di Catania, vogliamo contribuire fattivamente alla rinascita
dei nostri territori, vogliamo prenderci cura delle persone in difficoltà, dei fragili, dei minori senza
istruzione, dei migranti e aprire gli occhi su tutte le nuove forme di povertà e di sfruttamento – affermano i firmatari. E, per lo stesso motivo, vogliamo rivolgere un appello a sottoscrivere questo documento ai
singoli e agli organismi associativi, alle organizzazioni sindacali, datoriali e produttive, ai corpi
intermedi, alle associazioni (sociali, culturali, religiose, commerciali ed economiche), agli
organismi del Terzo settore e del volontariato e a quanti condividono con noi il desiderio di
risveglio della società civile e di rifondare la politica”.

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