Subito un cambio di programma: per improvvisa indisposizione di Khatia Buniatishvili sarà la prestigiosa pianista moscovita Lilya Zilberstein a sedersi al piano per il via della stagione
Venerdì 28 ottobre alle ore 21 al Politeama Garibaldi grande apertura di stagione con due capolavori, il Concerto n. 2 in do minore per pianoforte e orchestra op. 18 di Rachmaninov cui seguirà Petruška, scene burlesche in quattro quadri di Igor Stravinskij. La replica sabato 29 ottobre alle ore 17,30.
Per improvvisa indisposizione di Khatia Buniatishvili sarà la prestigiosa pianista moscovita Lilya Zilberstein a inaugurare la 63ma stagione Sinfonica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana al Politeama Garibaldi venerdì 28 ottobre alle ore 21, con replica sabato 29 ottobre alle ore 17,30, con Marcus Bosch sul podio. Zilberstein si è imposta all’attenzione internazionale nel 1985 vincendo il concorso della Federazione Russa e dell’Union’s Riga e due anni dopo il Concorso Busoni di Bolzano. Il suo debutto è avvenuto nel 1991 con l’Orchestra Filarmonica di Berlino diretta da Claudio Abbado. Da quel momento ha tenuto concerti con le più prestigiose orchestre internazionali, tra cui la Chicago Simphony Orchestra, la Tchaikovsky Symphony Orchestra di Mosca, la London Simphony e la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestra della Scala, la Staatskapelle di Dresda. Ha lavorato a fianco dei direttori Christoph Eschenbach, Marcello Viotti, Michael Tilson, Paavo Berglund, Semyon Bychov e molti altri. Zilberstein è ospite fissa nelle maggiori sale da concerto e nei più importanti festival di tutto il mondo. Al Politeama Garibaldi eseguirà il Concerto n. 2 in do minore per pianoforte e orchestra op. 18 di Sergej Rachmaninov.
Il Concerto prese forma dall’autunno del 1900 all’aprile del 1901. Rachmaninov era ancora sotto shock e profondamente provato dopo la prima esecuzione della Prima Sinfonia avvenuta a Pietroburgo alla fine del 1897 che si era rivelata un vero fiasco, tanto che il compositore dovette ricorrere alle cure dello psicanalista. Il Concerto, dedicato a Nikolaij Dahl, che aveva curato lo stato depressivo del compositore, fu eseguito per la prima volta a Mosca il 9 novembre 1901. Si tratta della prima opera matura di Rachmaninov che poteva già contare su una solida esperienza di pianista e di un apprendistato con i principali compositori russi.
Il Concerto n.2 è un capolavoro la cui pagina introduttiva al pianoforte è di grande bellezza con una serie di accordi in crescendo che conducono all’esposizione del primo tema. Pervaso da un pathos post-romantico, il brano pone il solista ai limiti delle possibilità esecutive, nel solco della migliore tradizione ciaikovskiana cui il compositore faceva spesso riferimento. Il programma della serata prosegue con Petruška, scene burlesche in quattro quadri di Igor Stravinskij, proposta nella versione del 1911. Sullo slancio del successo dell’Uccello di fuoco Stravinskij cominciò a comporre un pezzo per pianoforte e orchestra. Già nell’atto della composizione pensò a un burattino in preda all’esagitazione, Petruška, che con le sue mille evoluzioni finisce per spazientire l’orchestra che gli risponde a tono. Stravinskij fece ascoltare la nuova composizione a Diaghilev che lo convinse a trasformare quella musica in un balletto. Petruška è un burattino ricorrente nelle narrazioni e negli spettacoli degli skomorochi, i cantastorie russi: una vicenda ambientata a Pietroburgo, in cui un imbonitore presenta i suoi personaggi, Petruška,nuna Ballerina e il Moro. Il burattino si invaghisce della ballerina ma non viene ricambiato perché essa pensa al Moro, il quale ucciderà il rivale in amore. La partitura di Petruška fu completata nel 1911. Il balletto debuttò il 13 giugno del 1911 al Théâtre du Châtelet di Parigi con le coreografie di Michel Fokine e con Pierre Monteux sul podio. Nella musica del balletto si incontrano vari motivi come marce, valzer e polke, la musica da fiera, quella da cabaret in un affresco sonoro estremamente vario.
Sul podio, a dirigere l’Orchestra Orchestra Sinfonica Siciliana, ci sarà il tedesco-brasiliano Marcus Bosch, ormai una presenza ricorrente nelle stagioni della Foss. Ha avviato la sua carriera di direttore a Wiesbaden, Saarbrücken e alla Philharmonisches Staatsorchester di Halle. Dal 2002 al 2012 è stato direttore musicale generale ad Aquisgrana, dal 2011 è stato direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Stato di Norimberga. Collabora con la Sächsische Staatsoper Dresden, la Komische Oper di Berlino, il Teatro di Basilea, l’Opera di Göteborg e il Teatro Filarmonico di Verona. È ospite regolare della Staatsoper di Amburgo, dove dal suo debutto avvenuto nel 2005 con Fidelio di Beethoven, ha diretto Die Entführung aus dem Serail di Mozart, Der Freischütz di Weber, Falstaff e Macbeth di Verdi, Der Fliegende Holländer di Wagner; grande successo riscuote inoltre dirigendo Der Meister und Margarita di York Höller in occasione dell’inaugurazione della stagione 2013/14. Dal 2016 ha iniziato la docenza all’Università di Musica e Spettacolo di Monaco di Baviera, trasmettendo le sue conoscenze e le sue esperienze agli aspiranti giovani direttori. Ha diretto più di 100 orchestre in tutto il mondo, è stato responsabile di numerose prime e ha collaborato con registi influenti come Peter Konwitschny, Calixto Bieito e Stéphane Braunschweig. Attualmente è direttore ospite principale alla Sudwestdeutsche Philharmonie di Costanza.