Palermo Delabrè - QdS

Palermo Delabrè

web-sr

Palermo Delabrè

Giovanni Pizzo  |
martedì 11 Luglio 2023

È una città delabrè, i cui fasti sono caduti come angeli nella polvere. È una città struzzo che tiene la testa sotto la sabbia di Mondello. Il commento di Giovanni Pizzo.

Nuova retata a Ipocricity e nuovi colletti bianchi nella polvere, tutti innocenti fino a prova contraria, ma una cosa è certa. Che la città è colpevole di summa ipocrisia. Palermo è ormai una città perduta, diruta, sdrucita.

È una città delabrè, i cui fasti sono caduti come angeli nella polvere. È una città struzzo che tiene la testa sotto la sabbia di Mondello, tra fortini borghesi, i suoi circoli e le sue case a la page. La vicenda Villa Zito è solo un tentativo di capro espiatorio, un dito accusatorio che tutti guardano senza vedere the dark side of the Moon.

Una città talmente decaduta che le riprese del ballo del Gattopardo della fiction con Kim Rossi Stuart si tengono a Catania, nel bellissimo palazzo Biscari, commettendo un falso storico che Tomasi, ed il suo figlio adottivo, Gioacchino Lanza, scomparso da poco, non avrebbero mai approvato.

Palermo non ha più nemmeno il suo romanzo totem, di una nobiltà decaduta al passaggio della Storia. Gli abili commercianti catanesi, gente che invece di campare di rendite di posizione si sbraccia a “travagliare”, si sono fregati pure quello, l’ultima allure di leoni caduti sostituiti da sciacalletti e iene.

Cosa propone il destino a Palermo? La fuga delle sue risorse umane più attrezzate, i giovani che hanno studiato nei licei palermitani, promette poco di buono. Rimangono pip, lsu, RdC , impiegati al limite della pensione quando va bene, persone che tirano a campare sparando fuochi d’artificio allo Zen quando vengono scarcerati.

Ville con il prato all’inglese e bassi umidi e maleodoranti, il Borgo, ‘U Buirgu’, e via Libertà, un ex viale Liberty costruito per osannare una città capitale della Belle Epoque. È tutta una contraddizione Palermo. Anche lì, sul viale di una Libertà, dichiarata ma mai vissuta, c’era un capro espiatorio da additare, Vito Ciancimino. Ma non ricordando la schiera di proprietari di terreni e immobili, di costruttori e venditori di piastrelle, di tappezzieri e piazzisti di mobili, che si sono arricchiti.

A Palermo basta trovare un capro espiatorio, che lavi le colpe di una società ipocrita e scroccona, e poi “Tuttapposto”. Oggi un cuoco, domani un notaio e poi chissà. Avanti un altro ad addossarsi le colpe di una società.

Così è se vi pare.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017