Palermo, il Fondone della discordia: Giunta di nuovo nel mirino - QdS

Palermo, il Fondone della discordia: Giunta di nuovo nel mirino

Palermo, il Fondone della discordia: Giunta di nuovo nel mirino

venerdì 21 Gennaio 2022

L’utilizzo dei fondi per compensare le minori entrate fiscali a causa della pandemia è divenuto un nuovo terreno di scontro tra Amministrazione, opposizione e rappresentanti di categoria

PALERMO – Sta sollevando un polverone il modo in cui l’Amministrazione comunale ha sfruttato i fondi per compensare le minori entrate fiscali a causa delle difficoltà delle imprese messe in ginocchio dalla pandemia. Per l’opposizione il sindaco Leoluca Orlando avrebbe dovuto destinare i fondi dello Stato (il cosiddetto Fondone) alle attività produttive sotto forma di sconti sui tributi. Il Fondone 2020, in particolare, ammontava a 31 milioni di euro, quello 2021 a 55, per un totale di 86. Il caso è scoppiato in Consiglio comunale dopo le dichiarazioni del ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile durante la seduta telematica del 18 gennaio.

“Il bilancio di previsione 2020 – ha detto Basile – è stato approvato solo ed esclusivamente grazie a due circostanze. La prima è stata una norma specifica per gli Enti locali che avessero registrato un deficit o un disavanzo nel passaggio dal metodo semplificato a quello ordinario nel computo del Fondo crediti dubbia esigibilità. Il Comune ha potuto ripartire quel deficit di 307 milioni di euro in quindici anni. Senza questa norma sarebbe stato in condizioni di dissesto già nel 2020”.

“Inoltre – ha aggiunto Basile – il bilancio di previsione è stato approvato anche in virtù delle numerose misure di sostegno approvate per gli Enti locali nel 2020, con effetti anche sul 2021, come appunto il Fondone. Il Fondone 2020 era finalizzato a ristorare i Comuni delle minori entrate che avessero registrato in ragione della pandemia. Questi fondi, tuttavia, avrebbero potuto essere utilizzati anche per sostegni e agevolazioni alle attività produttive”.

La notizia è diventata subito terreno di scontro (l’ennesimo) tra la Giunta e il Consiglio. In una nota ufficiale l’assessore al Bilancio Sergio Marino ha affermato che “con riferimento a quanto sollevato ieri (il 18 gennaio, nda) nel corso della seduta del Consiglio comunale in merito ai ristori Covid che sarebbero stati indebitamente utilizzati, non posso che ricordare la piena regolarità delle azioni intraprese dall’Amministrazione comunale, che ha operato nella rigorosa applicazione della legge in tutte le sue articolazioni e quindi assessore del tempo, Giunta, sindaco e Consiglio che hanno deliberato per le rispettive competenze”.

L’assessore ha allegato alla nota anche la relazione tecnica del ragioniere generale che ricostruisce la vicenda e che conferma come “il cosiddetto Fondone 2020 sia stato interamente utilizzato per fronteggiare le perdite di gettito subite dal Comune e per assicurare al Comune ‘le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali’”. Spiegazioni che non hanno convinto le associazioni di categoria.

“Siamo stanchi e in sofferenza – ha attaccato la presidente di Confesercenti Palermo Francesca Costa – e il dubbio che risorse così ingenti possano essere state immobilizzate senza produrre benefici per nessuno ci amareggia profondamente. Per questo chiediamo chiarezza e chiediamo che, nell’eventualità che queste accuse si rivelassero fondate, si ponga rimedio al danno prevedendo misure di sostegno e/o di compensazione per le imprese sul fronte della tassazione locale”.

Anche il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici è tornato alla carica: “Le dichiarazioni degli esponenti della Giunta guidata dal sindaco Orlando non fanno altro che confermare quanto abbiamo già denunciato: l’Amministrazione comunale di Palermo ha scelto di usare 86 milioni di euro, stanziati dal governo nazionale, non per i ristori ai commercianti colpiti dalla pandemia ma per coprire i buchi di bilancio. Una scelta politicamente inopportuna, specie in un momento come questo in cui le attività produttive rischiano di chiudere. Vergogna. Gli uffici hanno confermato quanto già detto durante i lavori del Consiglio comunale: quella della Giunta è stata una scelta politica fatta proprio per evitare che l’Amministrazione fosse travolta dai suoi errori che oggi, col dissesto, vengono tutti al pettine. Spiace che qualche consigliere comunale non abbia capito quanto spiegato dagli uffici, la città invece ha capito benissimo e se ne ricorderà alle prossime elezioni”.

Di “scandalo” e “vergogna” ha parlato anche Fabrizio Ferrandelli di +Europa: “Una vergogna. L’idea del sindaco Orlando di dirottare sul bilancio comunale i fondi destinati ai ristori per le imprese in difficoltà, per sanare squilibri provocati dalla sua mala gestione, è scandalosa. Ed è un’offesa a tutti i palermitani in difficoltà. Non si tolgono soldi a chi ne ha bisogno per coprire proprie inefficienze; non si drenano risorse che servirebbero a chi non ha passato un bel momento per tamponare proprie incompetenze. Io farò di tutto per bloccare questo scempio. Perché la politica non deve e non può essere questo. Non può e non deve essere un rivalersi su chi ha bisogno di aiuto per evitare problemi. Il dissesto Orlando lo copra facendo il suo lavoro di primo cittadino, non togliendo il pane di bocca ai cittadini”.

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