Destinazione urbanistica incompatibile con attività che non siano “industriali, artigianali e simili”. Orlando: “Nessuno può essere al di sopra delle regole”. Ferrandelli: “è scandaloso”
PALERMO – Niente punto vendita Decathlon in zona Partanna. Gli uffici comunali hanno rigettato l’istanza presentata allo Sportello unico attività produttive da una società per azioni locale, “in quanto la destinazione urbanistica dell’area, classificata come D1, la rende incompatibile con attività che non siano esclusivamente ‘industriali, artigianali e simili’”.
Una decisione, quella di Palazzo delle Aquile, che ha scatenato rabbiose polemiche ma, come sottolineato dal Comune, “questa interpretazione degli uffici è stata suffragata anche da un parere reso dall’Avvocatura comunale”.
“Nessuna valutazione di tipo politico o di altra natura – ha spiegato l’Assessore alle Attività produttive, Leopoldo Piampiano – può e deve interferire con una valutazione tecnica e di legittimità formale che compete unicamente agli uffici, che hanno correttamente sottoposto questa pratica a un’analisi approfondita e circostanziata”.
“Siamo ovviamente contenti – ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando – del fatto che nel tempo Palermo abbia riconquistato un interesse per gli investimenti e per i grandi brand, come testimoniato dall’avvio di tante attività commerciali in questi anni. Ma ancor di più in un momento come questo, in cui il rispetto delle regole è un imperativo, nessuna attività economica, piccola o grande, tradizionale o innovativa può essere al di sopra della normativa”.
“L’Amministrazione comunale – ha concluso – è sempre aperta al dialogo con quanti vogliano investire in città e creare nuove opportunità di sviluppo, purché ciò avvenga in quadro certo di attenzione per la normativa urbanistica e per la pianificazione urbana”.
Lo stop a quella che in molti vedevano come una grande opportunità commerciale e occupazionale ha però suscitato feroci polemiche, come testimoniato dalle parole del consigliere comunale di +Europa, Fabrizio Ferrandelli. “Uno dei compiti più importanti di un’Amministrazione che si rispetti – ha commentato – oltre a garantire l’efficienza ed efficacia dei servizi, che a Palermo non mi sembrano ben resi e garantiti, dovrebbe essere quello di creare condizioni e opportunità per la ricchezza del territorio. Proprio per questo, ho presentato un’interrogazione in Consiglio comunale per fare chiarezza sulla vicenda del diniego delle autorizzazioni per l’apertura del colosso di abbigliamento Decathlon”.
“Nella stessa interrogazione – ha aggiunto – chiedo chiarezza anche su Ikea, altro grande asset economico per la città ed ennesima occasione perduta. Ritengo sia importante chiarire le responsabilità politiche, che sono indipendenti e vanno oltre le conformità urbanistiche. È utile che i palermitani conoscano quali provvedimenti, atti di indirizzo e interventi la Giunta e il sindaco, abbiano messo in campo per favorire la creazione di questi due punti vendita e quali altri provvedimenti sostitutivi ai siti di interesse si sarebbero potuti mettere in campo per consentire queste opportunità”.
“È scandaloso – ha aggiunto il consigliere di opposizione – che un’Amministrazione non si preoccupi di trovare siti alternativi e che non prospetti diverse soluzioni al fine di consolidare una proposta commerciale che avrebbe potuto portare prestigio e attrattività economica per tutta la Sicilia occidentale. Una delle ricadute più gravi è di certo la perdita di centinaia di nuovi opportunità lavorative, in una Palermo affamata di lavoro e depressa economicamente”.
“Compito di un sindaco – ha concluso Ferrandelli – non è soltanto quello di dire no, ma soprattutto quello di approfondire, incontrare le parti e trovare altre soluzioni e metterle in campo”.