Palermo, le istituzioni puntano Mille occhi sulla città - QdS

Palermo, le istituzioni puntano Mille occhi sulla città

Palermo, le istituzioni puntano Mille occhi sulla città

Antonio Schembri  |
giovedì 07 Settembre 2023

Siglato ieri un protocollo d’intesa tra istituti di vigilanza privata, Forze dell’ordine e Comune per potenziare gli standard di sicurezza nelle principali strade del capoluogo siciliano

PALERMO – L’indignazione popolare e i riflettori dei media accesi da settimane sulla città dopo la violenza di gruppo ai danni di una ragazza, accaduta all’inizio di luglio, spingono adesso il capoluogo siciliano ad attrezzarsi meglio per rispondere all’esigenza di elevare gli standard di sicurezza tra vie e piazze, soprattutto durante le ore notturne.

Lo strumento si chiama Mille occhi sulla città, un protocollo d’intesa che coinvolge gli istituti di vigilanza privata in un sistema di collaborazione con Forze dell’ordine e Polizia municipale. Firmato ieri a Villa Whitaker, sede della Prefettura, alla presenza dei rappresentanti delle Forze dell’ordine, l’accordo discende da un omologo documento elaborato nel 2010 dal ministero dell’Interno, firmato nuovamente nel 2022 e confermato anche per quest’anno per il capoluogo siciliano, con una sua prossima estensione anche ad altri comuni che intendano sottoscriverlo. Presenti, tra gli altri, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il questore Leopoldo Laricchia e il sindaco Roberto Lagalla.

“Il documento – ha spiegato il prefetto Cucinotta – mira a valorizzare l’attività di sicurezza complementare svolta dagli istituti di vigilanza privata, disciplinata dall’apposito regolamento del Testo unico della pubblica sicurezza, per aggiungere un’ulteriore attività di osservazione e di informazione sia nell’ambito della sicurezza pubblica che in quello della sicurezza urbana”.

Il collegamento diretto tra gli istituti di vigilanza attivi in città, ossia Mondialpol, Ksm e Sicurtransport con le Forze dell’ordine funzionerà mediante i numeri telefonici 112 e, per quanto riguarda i reati finanziari, il 117. L’attività operativa verrà coordinata direttamente dal questore, mentre il prefetto avrà invece il compito di trarre le fila di questa attività di osservazione ogni sei mesi, per comunicarne i risultati al ministero dell’Interno.

Funzione principale dell’attività delle pattuglie dei vigilantes sarà il monitoraggio delle scuole poiché, come sottolineato ancora dal prefetto Cucinotta, i vari istituti cittadini rappresentano i centri di aggregazione in cui è stato registrato il maggior numero di atti vandalici. Sull’indicazione degli istituti scolastici da sottoporre ai nuovi controlli occorrerà attendere le decisioni di prossima elaborazione da parte della questura palermitana.

In base al protocollo gli agenti degli istituti di vigilanza saranno tenuti a segnalare alle Forze dell’ordine – e alla Polizia municipale per quanto concerne la sicurezza urbana – le irregolarità riscontrate durante i loro pattugliamenti. Una risposta istituzionale che avrà anche come particolare obiettivo l’igiene urbana e il corretto conferimento dei rifiuti.

“La decisione del ministro Piantedosi – ha commentato il sindaco Roberto Lagalla – di recuperare questa collaborazione, ci stimola a moltiplicare gli occhi, ma non certo le mani. Non intendiamo cioè militarizzare la città, ma controllarla meglio, a partire dal potenziamento delle strutture di videosorveglianza”.

Altro obiettivo che si prefigge l’Amministrazione comunale è quello di concorrere, secondo le proprie funzioni, al lavoro e alla pianificazione che avviene nel corso del Comitato provinciale di ordine e sicurezza in Prefettura. “Linea di intervento centrale – ha aggiunto Lagalla – è quella di affidarci sempre di più ai controlli attraverso tecnologie e sistemi avanzati di monitoraggio e questa è la prospettiva della Control room del Comando della Polizia municipale, della quale già da domani (oggi, ndr) verrà avviata la sperimentazione prima della sua definitiva messa a regime all’inizio del 2024”.

“Non sfuggirà il fatto – ha concluso il sindaco – che Palermo non stia in cima alla classifica dei centri più pericolosi in Italia, ma, da quinta città d’Italia per popolazione, sia collocata oltre la trentesima posizione. La Control room e questo protocollo appena firmato e proposto su scala nazionale, rappresentano parte dell’impegno che stiamo adottando per aumentare la percezione della sicurezza dei cittadini”.

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