Con l’assessore comunale di Palermo alle Attività produttive, Leopoldo Piampiano di Sicilia Futura – Italia Viva, abbiamo fatto il punto sul tema legato ai ristori
Le attività produttive a Palermo, ma come in tutta la Sicilia, hanno subito una battuta
d’arresto a causa dei provvedimenti presi per limitare il contagio da Covid-19.
In questi giorni i commercianti hanno protestato chiedendo attenzione da parte delle
Istituzioni locali e nazionali per ricevere quegli aiuti utili a non farli
chiudere per sempre e a risollevarsi da una condizione che rischia, ogni giorno
che passa, di peggiorare.
Abbiamo parlato della questione ristori e aiuti per le
imprese con l’assessore comunale alle Attività produttive, Leopoldo Piampiano di Sicilia Futura – Italia Viva.
Le imprese
commerciali a Palermo sono in ginocchio, vivono nell’incertezza di non sapere se
domani potranno aprire o no e se potranno continuare a lavorare. Oggi chiedono
aiuto e maggiore attenzione da parte delle Istituzioni. L’Amministrazione
comunale cosa sta facendo?
“È stato un anno
difficile e da subito abbiamo cercato di porre in essere dei provvedimenti
rispetto a quelle che erano le nostre competenze proprio per venire incontro
alle esigenze degli operatori commerciali.
È chiaro che gli enti
locali non avendo competenze specifiche rispetto alle esenzioni dei tributi
hanno dovuto sollecitare gli organi competenti perché arrivassero dei fondi. È
evidente che si è trattato di segnali insufficienti, considerato che la
pandemia dura da tanto tempo, e le difficoltà degli imprenditori sono notevoli,
occorre una maggiore attenzione. In questi mesi ho dato il mio contributo
rispetto ad un percorso che è stato avviato dall’assessorato regionale alle Attività
produttive che prevede attraverso dei fondi di Agenda Urbana dei ristori per le
attività economiche presenti sul nostro territorio, su Palermo sono previsti
circa 8 milioni euro, e come Amministrazione abbiamo indicato quelli che sono a
nostro avviso i codici ATECO da ristorare. Le notizie che arrivano dalla
Regione sono abbastanza buone, nel senso che si spera nel mese di aprile di
poter predisporre questo bando e quindi entro giugno potere erogare questi
ristori.
Analoga iniziativa,
come Amministrazione comunale, stiamo mettendo in campo con i fondi POC, vorremmo
fare dei bandi per garantire dei ristori per le attività economiche fortemente
penalizzate dalla pandemia. Questo è un percorso un po’ più lungo sul quale sto
lavorando e spero di raggiungere l’obiettivo in tempi ragionevoli”.
A Palermo esistono
dei beni comunali che potremmo definire “appetibili” sotto il profilo
imprenditoriale. Il problema è che non è possibile fare alcuna concessione
perché non agibili.
“Da qualche settimana
ho avviato un percorso che vuole coinvolgere i vari settori competenti
dell’Amministrazione comunale proprio per garantire una particolare attenzione
ai beni comunali che privi di questi titoli di fatto non possono essere
concessi a imprenditori che potrebbero usufruirne anche per svolgere un’attività.
Attraverso questo percorso otterremmo un duplice obiettivo, sia quello di
riqualificare il nostro patrimonio, sia quello di dare la possibilità a degli
operatori commerciali di sviluppare economia. Spero che con questo tavolo
intersettoriale si possa raggiungere questo obiettivo in tempi ragionevoli per
dare risposta concreta al nostro territorio”.
Uno degli obiettivi
del suo mandato è quello dello snellimento delle procedure amministrative, di
recente è stato anche firmato un protocollo di intesa con la Camera di
Commercio. Come si traducono in termini operativi i benefici che ne derivano?
“Lo snellimento delle
procedure è stato da sempre tra le mie priorità, consapevole come sono che
tutte le macchine amministrative negli ultimi anni hanno registrato una
flessione notevole di patrimonio umano e dunque di funzionari. Per questo credo
che oggi più di ieri occorre snellire le procedure non solo per venire incontro
alle esigenze degli operatori i cui tempi spesso sono incompatibili con quelli
della Pubblica Amministrazione, ma anche per venire incontro alle esigenze dei
servizi stessi. Infatti un percorso amministrativo snello significa un carico
di lavoro minore per il funzionario.
Qualche mese fa
abbiamo firmato un protocollo di intesa con la Camera di Commercio che prevede
l’adesione a InfoCamere e nel mese di aprile dovremmo istituire e avvalerci
come Suap di questo sportello. Si tratta un servizio importante di Front office
alle imprese e ai professionisti con una modulistica aggiornata, uniforme a
tutto il territorio nazionale, un canale diretto nello scambio di informazioni
e dati fra Suap e Camera di Commercio. L’obiettivo è snellire i procedimenti e
accorciare i tempi di esito delle pratiche”.
Il periodo pandemico
ha cambiato le modalità di accesso alle informazioni, vi siete avvalsi di
piattaforme online per gestire gli appuntamenti. Un modello che può essere
riproposto anche dopo l’emergenza Coronavirus?
“Il video appuntamento
è uno di quegli elementi innovativi che sta venendo incontro alle esigenze non
solo dell’utenza ma anche dei nostri funzionari che hanno il diritto di
lavorare in sicurezza.
Si è raggiunto questo obiettivo grazie alle sollecitazioni di natura politica dell’Amministrazione attiva, ma anche alle capacità di Sispi che è la nostra azienda partecipata che cura gli aspetti informatici, e al grande lavoro che viene svolto quotidianamente dai nostri funzionari, che in un momento di grande difficoltà hanno saputo adeguarsi ai tempi cercando di dare quelle risposte che come istituzione è giusto dare al territorio”.
Veronica Gioè