Ecco il sistema ben articolato messo a punto dalla banda per truffare i cittadini e scoperto dalla polizia postale.
Gli agenti della polizia postale hanno scoperto una truffa messa a segno con falsi Pos da 100 mila euro notificando 14 avvisi di conclusioni indagini nel corso dell’operazione “Easy Merchant for Money”.
Società false per ottenere i lettori di carte
Gli indagati palermitani per potere ottenere i lettori di carte avrebbero creato, secondo l’accusa, false società di autonoleggio e B&B al fine di entrare in possesso di Pos abilitati ad operare sui più importanti circuiti di pagamento, le cui relative società sono state particolarmente attente e collaborative nelle attività antifrode, per effettuare transazioni fittizie con codici rubati di carte di credito, per lo più estere.
Gli indagati erano a conoscenza delle specifiche sulle cautele adottate dalle società che davano in gestione i Pos ed erano riusciti ad ad aggirarne le misure di prevenzione e le restrizioni più severe.
Le indagini
Come ricostruito dalle indagini della polizia postale della questura di Palermo, affermano gli investigatori, i codici delle carte di credito venivano trovati sul dark web e in alcuni casi venivano stampati per realizzare un clone della carta originaria. Gli indagati chiedevano in concessione un pos per poter utilizzare i codici delle carte anche senza supporto fisico, velocizzando i tempi delle truffe. Gli incassi venivano versati su conti correnti e poi le somme venivano immediatamente spostati su carte prepagate o altri depositi in modo da evitare il recupero delle somme da parte delle società che gestiscono i lettori di carte. Le indagini, coordinate dalla procura, hanno accertato che nella truffa sarebbero coinvolti esercizi commerciali regolari a Palermo.
Gli indagati chiedevano la collaborazione di bar, mercerie, parrucchieri, pescherie, pizzerie e negozi di articoli sportivi di Palermo a cui prestavano i Pos per micro operazioni fatte per i reali acquisti dei consumatori. In questo modo i Pos venivano “auto-accreditati” e riconosciuti come affidabili dal sistema di pagamento. Un modo questo per superare i controlli delle società che gestiscono i Pos che avrebbero bloccato le transazioni in danno di centinaia e migliaia di euro effettuate con carte di credito di provenienza estera, su Pois appena attivati. Le carte clonate venivano testate per piccoli pagamenti. Se funzionano partiva la truffa. I titolari degli esercizi commerciali sono stati denunciati. Il giro della truffa è stato accertato in questa prima fase è di 140 mila euro. (ANSA)