Palermo, Vigili del fuoco tra azione e sensibilizzazione - QdS

Palermo, Vigili del fuoco tra azione e sensibilizzazione

redazione

Palermo, Vigili del fuoco tra azione e sensibilizzazione

Roberto Greco  |
giovedì 12 Ottobre 2023

Intervista al comandante provinciale Girolamo Bentivoglio Fiandra, arrivato nel capoluogo siciliano lo scorso agosto. Un punto sull’attività operativa e sugli aspetti legati alla prevenzione

PALERMO – Si è insediato lo scorso 21 agosto il nuovo comandante dei Vigili del fuoco palermitani, Girolamo Bentivoglio Fiandra. Originario di Castelvetrano (Tp), è entrato nel Corpo nazionale Vvf nel 1994 ed è arrivato nel capoluogo siciliano dopo aver ricoperto il ruolo di comandante provinciale a Sassari prima e a Trieste poi. Nella sua carriera si è occupato di coordinare la grave emergenza alluvionale (tempesta Vaia) che ha sconvolto le dolomiti bellunesi nell’autunno 2018 e ha gestito l’emergenza incendi boschivi Carso 2022 a Trieste.

Comandante, benvenuto a Palermo e bentornato in Sicilia. Quanti uomini sono ai suoi comandi e qual è il vostro territorio di competenza?
“Il territorio di competenza è tutta la provincia di Palermo e, sul territorio provinciale, i nostri uomini sono circa 750. Quando si parla di presenza sul territorio, oltre alla sede centrale, si aggiungono i Distaccamenti cittadini e quelli periferici che sono sparsi nella provincia, da Petralia Sottana a Partinico”.

Come è organizzato l’intervento?
“Abbiamo una Sala operativa, la So115, che è il nostro numero di emergenza, con sua nel Comando provinciale. Essa coordina e gestisce tutti gli interventi nel territorio provinciale. È chiaro che la squadra che arriva per prima sul luogo dell’intervento è quella fisicamente più vicina, per esempio se la chiamata arriva dalla zona di Cefalù, interverrà il distaccamento di Cefalù o da Termini Imerese. Ogni presidio territoriale ha una propria competenza distribuita sulla base di un raggio d’azione legato alla rapidità dell’intervento. La squadra che è attivata dalla Sala operativa è quella più vicina con la competenza prevista per la soluzione dell’intervento”.

Ovviamente i mezzi non sono centralizzati…
“Certo che no. Ogni Distaccamento ha i propri mezzi e i propri uomini. In caso di necessità e di supporto ai Distaccamenti interessati dall’intervento può arrivare in ausilio la Centrale con quanto serve”.

Ci sono mezzi specifici che sono dislocati solo nel Comando provinciale?
“Nei Distaccamenti abbiamo i mezzi che fanno parte del Dispositivo ordinario di soccorso. Nel Comando provinciale vi sono i mezzi specializzati e anche più costosi, come per esempio le gru, che sono spostate in periferia per supportare gli interventi in cui il loro impiego fosse necessario. Abbiamo, inoltre, mezzi specializzati e dedicati al nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico, nda) e proprio il Comando provinciale di Palermo è sede di Nucleo regionale, pertanto copriamo l’intero territorio dell’Isola. Altro Nucleo specialistico, che ha sempre sede nel Comando provinciale e di cui abbiamo la competenza regionale, è l’Usar (Urban search and rescue, nda) che interviene in caso di eventi sismici, esplosioni, crolli o dissesti statici e idrogeologici. Abbiamo inoltre il Nucleo sommozzatori e il Nucleo portuale antincendio”.

Avete anche a disposizione diretta anche la flotta aerea?
“In questo momento il Nucleo elicotteri ha sede nel Comando provinciale di Catania, mentre gli hangar che fungono da aviorimessa per i Canadair, nello specifico, sono a Catania e Trapani”.

Come avviene la richiesta d’intervento dei Canadair?
“I Canadair sono di proprietà dello Stato e sono gestiti dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Sono a servizio del territorio nazionale e sono utilizzati in base alle necessità attraverso la gestione del Coau (Centro operativo aereo unificato, nda) sulla base delle richieste che sono fatte dalla diverse sale operative. Nel caso specifico, in Sicilia, la sala operativa è la Soup (Sala operativa unificata permanente, nda) che è presso la Forestale. È necessario fare una precisazione. L’incendio boschivo è competenza della Regione. È chiaro che non esiste incendio boschivo senza incendio d’interfaccia, così è definito, ossia che possa interessare insediamenti civili, industriali, artigianali o semplici abitazione e, in questo caso, la competenza è statale, quindi dei Vigili del fuoco. È evidente che c’è una sinergia tra noi, il Corpo forestale della Regione e la Protezione civile. Proprio a questo proposito la Regione Siciliana ha sottoscritto con la Direzione regionale Vigili del fuoco Sicilia una convenzione di mutua collaborazione. La Regione, inoltre, proprio nell’ambito di questa convenzione mette a disposizione un budget economico al fine di poter richiamare personale dei Vigili del Fuoco destinato in via esclusiva alla lotta agli incendi boschivi”.

In caso di richiesta d’intervento la Forestale o la Protezione civile fanno riferimento a voi per l’utilizzo dei Canadair?
“No, hanno la possibilità, sempre attraverso il Coau, di effettuare direttamente la richiesta anche se questa supera la disponibilità dei Canadair presenti sul territorio perché abbiamo la possibilità di utilizzare, in caso di necessità, la flotta a disposizione a livello nazionale. Non solo. È inoltre possibile, e lo abbiamo fatto, utilizzare quella di altri Stati europei qualora la nostra flotta di Canadair fosse già impegnata, così come noi abbiamo inviato i nostri in Grecia e in Spagna”.

I piloti dei Canadair sono di competenza della vostra Direzione nazionale?
“No, i piloti sono di una società esterna perché si tratta di personale specializzato. Noi abbiamo la gestione della flotta in termini di manutenzione, approntamento e funzionalità ma la guida dei velivoli è demandata a una società esterna che ha l’appalto a livello nazionale”.

Avete un’attività di divulgazione ed educazione che coinvolga, per esempio, le scuole o anche i semplici cittadini?
“Ci occupiamo di soccorso pubblico e di prevenzione incendi e, in questi ambiti, svolgiamo attività divulgativa anche formando specialisti non organici ai Vigili del fuoco attraverso un’attività formativa di 120 ore. A livello nazionale, fino a ora, abbiamo formato oltre 80.000 professionisti antincendio. Spesso ospitiamo le scuole, o andiamo direttamente in aula, per parlare di prevenzione incendi e per questo ci avvaliamo anche dell’Associazione nazionale vigili del fuoco, composta da personale arrivato a fine servizio”.

Chiuderei con un aspetto più personale: qual è stato il momento di più forte impatto emotivo che ha vissuto nella sua carriera?
“Il momento più critico e più disarmante che io abbia mai vissuto è accaduto quando ero comandante provinciale a Sassari, perché durante un intervento è morto uno dei miei uomini. Quello è stato sicuramente il momento più difficile da vivere, da superare e che ancora oggi mi porto dietro”.

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