Piano per il clima e l'energia sostenibile in Sicilia: rischio ritardi

Clima ed energia sostenibile in Sicilia, fondi a rischio: la Regione avverte i Comuni

Stefano Scibilia

Clima ed energia sostenibile in Sicilia, fondi a rischio: la Regione avverte i Comuni

Michele Giuliano  |
domenica 26 Maggio 2024

Il termine è fissato per dicembre 2024

La Regione mette in chiaro: nessun ritardo sarà consentito ai Comuni per la presentazione del Paesc, il Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima. In una circolare del dipartimento regionale dell’Energia, rivolta a tutti i Comuni dell’Isola, a firma del dirigente generale Calogero Giuseppe Burgio e del dirigente del Servizio 1, Vincenzo Cusimano, è stato chiarito come i Paesc acquisiscano le proprie risorse dai Pac Sicilia 2007/2013, e che il termine per l’utilizzo di queste somme è stato fissato a dicembre 2024. Tale scadenza, quindi, “dovrà essere tenuta in doverosa considerazione per la definizione di tutti gli adempimenti relativi alla chiusura di detti progetti”.

La circolare si è resa necessaria perché sebbene siano state nel tempo inoltrate ai responsabili dei progetti e agli Energy manager incaricati numerose comunicazioni, non tutti i Comuni si sono tempestivamente attenuti. 

Energia sostenibile in Sicilia, necessario accelerare i lavori

È quindi necessario “indirizzarsi verso l’accelerazione – si legge ancora nella circolare – di tutte le operazioni necessarie alla definizione del programma Paesc, avvalendosi della indispensabile collaborazione di codesti Comuni, i quali dovranno assicurare l’impegno immediato a definire tutte le procedure di propria spettanza”.

Nel caso in cui i Paesc siano stati redatti, dovranno essere definite le operazioni di caricamento degli stessi piani sulla piattaforma “Covenant of mayors” del Jrc (Joint research center) della Commissione europea. In questa fase, i Comuni si dividono in tre gruppi: i primi, quelli che ancora non hanno ricevuto l’accettazione dei Paesc da parte del Jrc, se rientranti nella casistica dei cosiddetti Comuni “non rappresentativi”, dovranno comunicare la modalità del loro inoltro ufficiale al dipartimento regionale dell’Energia a mezzo Pec. Il secondo gruppo comprende i Comuni che hanno già ricevuto la comunicazione di accettazione del Paesc da parte del Jrc. 

Energia sostenibile in Sicilia, una procedura differenziata in base allo stato delle pratiche

Questi dovranno far pervenire al dipartimento l’istanza di saldo finale del contributo e dare dimostrazione di aver adempiuto agli obblighi concernenti il caricamento della piattaforma regionale Paesc. Inoltre, tali Comuni devono avere obbligatoriamente implementato la piattaforma Caronte 3, con tutti i dati relativi al progetto, che dovranno risultare  perfettamente allineati.

In ultimo, i Comuni che hanno ricevuto la nota di preavviso di conclusione negativa del procedimento. Questi dovranno far pervenire la documentazione necessaria per l’erogazione dell’anticipazione in tempi strettissimi. Al 31 dicembre prossimo, senza necessità di ulteriore comunicazione, avvierà il procedimento volto alla decadenza dal contributo concesso. 

Energia sostenibile in Sicilia, fondi per la lotta al cambiamento climatico

I Paesc nascono dalla volontà dell’Unione Europea di lottare in maniera sistematica cambiamento climatico, impegnandosi a ridurre entro il 2030 le proprie emissioni totali di Co2, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica nel 2050. In questa direzione, nel 2008 si è costituito il Patto dei sindaci, con lo scopo di attivare e supportare le amministrazioni locali nell’adozione di politiche locali coerenti con gli obiettivi nazionali e sovranazionali, favorendo lo scambio di esperienze ed il costante monitoraggio delle esigenze locali.

Gli aderenti al Patto s’impegnano ad elaborare un Paesc conforme alle linee guida stabilite dal Joint research centre della Commissione Europea. In particolare, vengono fornite indicazioni sulla redazione del Piano con riferimento alla compilazione dell’Inventario base delle emissioni (Ibe). L’Ibe contiene una stima delle emissioni di Co2 presenti sul territorio comunale e rappresenta per questo motivo il prerequisito per la compilazione di un Paesc. 

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