L'incidente non ha causato danni alle persone, ma fino a poche ore fa era stato regolarmente attraversato da mezzi agricoli. Il tratto interessato è stato chiuso al transito
Sono crollate stanotte due arcate dello storico ponte “Tredici Luci”, che attraversa il fiume Sosio, tra le province di Palermo ed Agrigento. La parte crollata si trova in territorio di Chiusa Sclafani (Palermo), ma il viadotto da sempre è stato utilizzato dal mondo agricolo delle province di Palermo ed Agrigento, essendo situato tra la frazione di San Carlo di Chiusa Sclafani e il comune di Burgio.
L’incidente non ha causato danni alle persone, ma fino a poche ore fa era stato regolarmente attraversato da mezzi agricoli. Il tratto interessato è stato chiuso al transito.
Saranno inevitabili i disagi per gli agricoltori che utilizzavano questo ponte per raggiungere i loro poderi.
Intervento urgente alla Regione
I sindaci Francesco Di Giorgio di Chiusa Sclafani, e Francesco Matinella di Burgio hanno annunciato la richiesta alla Regione di un intervento urgente affinché si possa provvedere al ripristino della viabilità in tempi brevi. Ancora incerte le cause del cedimento. In questi giorni erano in corso, sul letto del Sosio, alcuni lavori di rafforzamento degli argini. Realizzato negli anni Venti del XX secolo, fino al 1950 il ponte “Tredici Luci” era interessato dal traffico ferroviario.
Aricò: «Disposto sopralluogo per valutare interventi urgenti»
«Ho già dato disposizioni al dipartimento regionale Tecnico per effettuare, con immediatezza, un sopralluogo nella zona oggetto del crollo, valutare i danni e stimare le modalità di intervento per il ripristino della viabilità nel più breve tempo possibile». Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, in riferimento al crollo.
«Solo dopo la relazione dei nostri tecnici – prosegue l’esponente del governo Schifani – si potranno valutare le condizioni attuali della struttura e programmare un intervento per limitare i disagi per gli utenti e soprattutto degli agricoltori che utilizzavano il ponte per raggiungere i loro poderi».
foto dal web