La raccolta fondi per Filippo Mosca: richiesta di aiuto della madre

La raccolta fondi per Filippo Mosca: richiesta di aiuto della madre per sostenere le spese legali

La raccolta fondi per Filippo Mosca: richiesta di aiuto della madre per sostenere le spese legali

Redazione  |
lunedì 19 Febbraio 2024

Dopo aver speso più di 30mila euro, la famiglia del giovane nisseno lancia un ulteriore appello.

“Giustizia per Filippo Mosca” è l’appello che la sorella Claudia ha lanciato sulla piattaforma gofundme.com per una raccolta fondi da destinare alle spese legali diventate ormai insostenibili.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

La raccolta fondi per affrontare le spese legali

“Abbiamo un avvocato romeno che segue Filippo – spiega la madre Ornella Matraxia -. Le spese legali, già affrontate, ammontano a più di 30mila euro, ma la strada è lunga ed in salita e le nostre risorse sono esaurite. Tra parcelle legali e viaggi ogni mese, da maggio, per andare a trovare mio figlio, che si trova in una situazione di profonda prostrazione, non reggiamo più. A quanti ci vogliono bene e a quanti hanno preso a cuore il caso di Filippo chiediamo sostegno per aiutarci a tirarlo fuori da quel carcere ed assicurargli un giudizio imparziale”.

La madre chiede, dunque, a gran voce un aiuto per sostenere le spese legali e lo fa insieme alla figlia grazie ad una raccolta fondi per Filippo Mosca.

L’accusa a Filippo Mosca

Dal 3 maggio 2023, il ventinovenne di Caltanissetta, si trova detenuto, in attesa di giudizio definitivo, nel carcere di Poarta Alba, a Costanza, in Romania, “in condizioni disumane”, come da settimane denuncia la madre. Mosca è accusato di traffico internazionale e nazionale di stupefacenti, ma si è sempre proclamato innocente rifiutando il patteggiamento. Lo scorso dicembre è stato condannato, in primo grado, a 8 anni e 3 mesi.

L’appello della madre

“Una condanna ingiusta”, secondo la famiglia, “priva di evidenze, basata su menzogne, interpretazioni, trascrizioni e traduzioni errate”. Sei giorni fa i giudici romeni hanno respinto la richiesta di proseguire la pena agli arresti domiciliari. “Ce lo aspettavamo, ma attendiamo le motivazioni – dice la madre -. I giudici hanno confermato altri 60 giorni di carcere”.

Nel frattempo, mamma Ornella, in questi giorni a Caltanissetta, ha consultato altri avvocati per un parere giuridico. “Purtroppo, non mi hanno dato buone notizie – sottolinea – non ci sono speranze perché al 95% confermeranno la sentenza di primo grado. I giudici d’appello, fissato per il 7 marzo, saranno gli stessi del primo grado. Faccio appello ai ministri Tajani e Nordio affinché intervengano, con un pool di legali italiani, per analizzare le carte processuali e per capire se l’operato dei giudici romeni è stato corretto”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017