La siccità colpisce il feudo madonita confiscato alla mafia: stop alla produzione e danni per il comparto agricolo siciliano. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro per fare rete e ottenere risposte dalla politica
PALERMO – Gli effetti della siccità in Sicilia si fanno sentire anche a Verbumcaudo, il feudo nel cuore delle Madonie confiscato alla mafia nel 1983 grazie alle indagini del giudice Giovanni Falcone. Un luogo che rappresenta più di una semplice area agricola. Verbumcaudo è un simbolo di riscatto e di rinascita, un bene che contribuisce alla prosperità e allo sviluppo di intere collettività.
Niente raccolta di grano a Verbumcaudo
Una così grande ricchezza, che ogni anno la raccolta del grano viene accompagnata da momenti di festa che coinvolgono l’intera comunità. Quest’estate, però, niente festeggiamenti e, soprattutto, niente raccolto. L’assenza di piogge e le alte temperature hanno compromesso la campagna cerealicola nei centocinquanta ettari di terreno oggi gestiti dalla Cooperativa sociale Verbumcaudo, nata dal coraggio di diversi giovani del posto che hanno deciso di rimanere e mettere il proprio talento al servizio di quei campi appartenuti alla mafia: storie di “restanza”, come loro stessi le definiscono.
“Nessuna mietitrebbia solcherà i terreni assolati del fondo madonita” comunicano dalla Cooperativa. È un’emergenza che si abbatte non soltanto sullo stesso fondo di Verbumcaudo ma sull’intero comparto agricolo siciliano. L’improduttività del feudo, infatti, coinvolge anche tutti i lavoratori dell’indotto, in particolare coloro che si occupano delle attività di trasformazione dei prodotti.
È proprio in considerazione del significativo impatto generato da questa crisi, che nei giorni scorsi si è tenuto un incontro per riunire quanti più attori possibile intorno all’emergenza e per individuare rapidamente una strategia di contrasto alla minaccia della siccità.
L’incontro, dal titolo “La raccolta del grano negata – Gli effetti del cambiamento climatico sul comparto agricolo e zootecnico siciliano”, si è svolto a Polizzi Generosa ed è stato promosso dalla Cooperativa sociale Verbumcaudo, dalla Diocesi di Cefalù e da Confcooperative Sicilia di Palermo. Hanno partecipato, tra gli altri, gli operatori del territorio, le sigle sindacali associate nel coordinamento Agrinsieme, e i sindaci dell’assemblea del Consorzio madonita legalità e sviluppo.
“Da più parti – hanno dichiarato al termine dell’appuntamento dalla Cooperativa sociale Verbumcaudo – è emerso come la cooperazione possa essere la chiave per superare questa crisi: mettere in comune interventi e risorse, fare rete, condividere conoscenze e strategie può essere la via per guardare con speranza al futuro. Tuttavia, saranno necessari interventi incisivi da parte della politica. Una richiesta emersa in modo unanime negli interventi di tutti i partecipanti”.
Dalla Cooperativa hanno poi aggiunto: “I rappresentanti politici regionali sono stati esortati a emanare decreti attuativi che diano respiro alla complessa gestione emergenziale e a predisporre misure concrete per sostenere il settore. Parallelamente, il Governo nazionale dovrà agire mettendo in campo azioni immediate sulla moratoria dei mutui e sui contributi previdenziali, per evitare che agricoltori e allevatori siano costretti ad abbandonare il proprio lavoro e le proprie terre, stretti da una crisi senza precedenti”.