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Ragusa Ibla, Palazzo Arezzo di Donnafugata apre le sue porte

redazione

Ragusa Ibla, Palazzo Arezzo di Donnafugata apre le sue porte

Biagio Tinghino  |
mercoledì 19 Luglio 2023

Per la prima volta il Piano Nobile accoglierà i visitatori in occasione della mostra “Le tavole dei Gattopardi” in programma dal 24 luglio. L’assessore Scarpinato: "Iniziativa che diffonde conoscenza"

RAGUSA – Per la prima volta al pubblico apre il piano nobile di Palazzo Arezzo di Donnafugata, nel cuore barocco di Ragusa Ibla. Un evento storico per l’intera Sicilia che avviene in occasione dell’avvio della mostra “Le tavole dei Gattopardi”. A partire dal 24 luglio alcuni dei saloni del piano nobile ospiteranno uno speciale allestimento dei preziosi servizi da tavola in ceramica dipinta, parte della collezione dell’antica dimora. La mostra, organizzata dall’Associazione Donnafugata 2000, è curata dallo storico d’arte Costantino D’Orazio, con l’allestimento di Sciveres Guarini Associati, ed è promossa dalla Regione Siciliana – assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa in compartecipazione con il Comune di Ragusa.

Palazzo Arezzo di Donnafugata è una delle residenze più imponenti del centro storico di Ragusa Ibla, oggi appartiene agli eredi dei baroni Arezzo Donnafugata. Costruita a partire dalla seconda metà del XVII secolo e distrutta dal terremoto del 1693, la residenza viene ricostruita un secolo dopo per volere del barone Corrado M. Arezzo, che ne amplia le dimensioni e sistema il giardino. Sarà però il barone Corrado Arezzo de Spuches, a metà Ottocento, a determinare l’immagine neoclassica che il palazzo presenta ancora oggi e a costruire, pezzo dopo pezzo, gran parte delle collezioni d’arte e di oggetti ancora conservati dalla famiglia.

“L’Associazione Donnafugata è lieta di presentare la mostra ‘Le tavole dei Gattopardi’ – ha detto Vicky Di Quattro, direttrice artistica dell’associazione – con il supporto di prestigiose collaborazioni per attivare la collezione di Palazzo Arezzo di Donnafugata, custodita con cura e attenzione dalla mia famiglia, come patrimonio culturale di valore per la comunità. Il nostro impegno è quello di promuovere la ricerca e lo studio del passato perché siamo convinti che questo possa essere occasione di stimolo e conoscenza di storie e di valori da tramandare per il futuro”.

“La nostra Sicilia gode di un patrimonio storico-culturale ammirato da altre regioni e Paesi di tutto il mondo – ha detto dal canto suo Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale della Cultura e dell’Identità siciliana – ed è attraverso iniziative come questa che è possibile valorizzarlo adeguatamente affinché si diffondano conoscenza e sapere, oltre che bellezza”.

“L’ambiente aristocratico siciliano, che alimenta da anni l’immaginario storico-culturale, è rievocato dalle dimore dove ancora si respira quell’atmosfera di fine Ottocento – ha commentato Antonino De Marco, soprintendente ai Beni ambientali e culturali della provincia di Ragusa”.

“Sosteniamo il progetto con immenso orgoglio – ha sottolineato Salvatore Piazza, commissario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa -. Siamo sempre pronti a promuovere iniziative per la diffusione di sapere, cultura e bellezza. Un’iniziativa che si prospetta essere anche di interesse turistico e in questo senso interveniamo per offrire ai turisti un’occasione in più”.

“Ci aspettiamo che in tanti, tra turisti, ma anche ragusani, possano cogliere questa opportunità per visitare luoghi svelati al pubblico per la prima volta – hanno aggiunto Peppe Cassì, sindaco di Ragusa, e l’assessore ai Centri Storici, Giovanni Gurrieri -. Palazzo Arezzo di Donnafugata è una delle residenze più imponenti del centro storico di Ragusa Ibla, antico quartiere barocco di Ragusa, il cui stile è unico e ammirato dai visitatori provenienti da tutto il mondo”.

La mostra “Le tavole dei Gattopardi” sarà allestita all’interno delle sale dove tre tavole saranno pronte come per accogliere un pranzo di gala, con alcuni dei servizi storici della famiglia: un prezioso servizio in ceramica dipinta di Nove di Bassano risalente al XIX secolo, con una serie di riferimenti legati al secolo precedente, e due servizi che aprono interessanti finestre sulle vicende della famiglia e del palazzo. La scrittrice Costanza Di Quattro ripercorrerà, nel catalogo della mostra, alcune vicende storiche legate alle occasioni pubbliche in cui il servizio di ceramiche di Nove di Bassano del Grappa è stato utilizzato dalle autorità cittadine, dopo averlo ottenuto in prestito dalla famiglia.

“È soprattutto a tavola che l’aristocratico siciliano può meglio dimostrare il suo rango, la largesse della sua ospitalità e il buon governo della propria famiglia – ha scritto nel catalogo Mary Taylor Simeti, autrice del volume ‘La tavola del Gattopardo’ -, tutto quanto evidenziato dalla ricercatezza e l’abbondanza del cibo offerto, e dall’eleganza e preziosità dell’apparecchiamento”.

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